Lo scorso mercoledì, il Senato ha votato a favore della cosiddetta “tagliola”, chiesta da Lega e FdI, con 154 voti a favore e 131 voti contrari, (due gli astenuti) sul ddl Zan. Abbiamo voluto commentare il naufragio di questa legge liberticida con la giornalista Maria Giovanna Maglie.
Dottoressa, un commento su quanto accaduto mercoledì scorso in Senato?
«Dico molto semplicemente che è una legge nata male, imposta con arroganza che conteneva esplicitamente in ben tre articoli, a partire dal primo, nozioni estremamente pericolose per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, tutto il contrario di quello che sostengono certe associazioni e certi partiti. Devo rimarcare che le migliori associazioni femministe sono d’accordo con me, che da parte del PD e dei 5 stelle c’è stato un atteggiamento arrogante e stolto, fino all’autolesionismo, fino a far pensare che l’abbiano fatto a posta a tirare dritto e ad arrivare alla legge tagliola per poi potersi lamentare, visto che sapevano che tra di loro era forte il dissenso»
Quindi, le norme antiviolenza non erano l’obiettivo principale?
«L’obiettivo è sempre lo stesso: conculcare la libertà di espressione a favore del pensiero unico. I crimini di odio esistono già in Italia, ci sono aggravanti pesanti. La legge Mancino è una legge severa, dopodiché si può discutere di una legge, ma questa legge deve parlare solo di libertà individuali, di persone e non deve in alcun modo toccare la libertà degli altri»
Infatti in Senato c’è stato un momento di esultanza, forse perché ha vinto il buonsenso e la democrazia?
«I grandi festeggiamenti del centrodestra che ha vinto all’inizio li ho trovati un po’ scomposti ma poi ho pensato a cosa sarebbe successo, in caso contrario e li ho trovati giustificati».