Don Fortunato di Noto non ha dubbi ed esordisce nella nostra intervista con una domanda apparentemente banale, scontata, retorica che però è lucida nella sua semplicità: «Gli umani se non difendono la vita cosa dovrebbero difendere?»
Già: che cosa? L’oggetto è la Manifestazione Nazionale “Scegliamo la Vita” del 20 maggio, che richiamerà chi ama la vita e la vuole salvaguardare. Eppure la società di oggi è stata capace di togliere anche questa certezza all’uomo, facendogli perdere la bussola: «Non credo che sopprimere la vita possa essere considerato un diritto, anzi si tratta di omicidio. La vita nessuno la può sopprimere: l’estrema ideologizzazione della libertà personale non vanno bene. La vita deve essere difesa. Dobbiamo riprendere la bellezza della vita: è qualcosa di bello o di brutto? Il concepimento è qualcosa di bello o di brutto?».
Don Di Noto racconta l’esperienza di una ragazza che ha avuto modo di conoscere fin da quando era una bambina, completamente bloccata dalla malattia, ma piena di voglia di vivere: «Ora ha 40 anni, è immobile, parla solo con gli occhi. Prega per la vita, vuole vivere. E’ venuta con me a Gerusalemme: un’esperienza per lei indimenticabile. Ha vissuto la bellezza della vita».
Ovviamente non si parla di schieramenti religiosi, politici o filantropici. Ma di verità oggettive: «Tutti vogliamo fuggire la morte: chi vuole morire in natura? Si tratta proprio di una scelta per la sopravvivenza. La vita è una sola: unica, assoluta. E’ tutta da vivere. Qualunque sia la condizione. Ho conosciuto uomini e donne che vivevano condizioni estreme di sofferenza: mai ho sentito da loro una volontà di morte. Certo se a chi soffre faccio pesare che non lo voglio accudire, sostenere, è chiaro che penserà a quella via. C’è molta gente che ama i propri cari e che non permetterebbe mai una scelta come il suicidio assistito o l’eutanasia. Certo che se glielo faccio capire che è un peso è normale che questo vuole farla finire. Tutto dipende dall’approccio alle cose».
Il 20 maggio ci sarà l’importante manifestazione per la vita a Roma, don Di Noto ci sarà? «Ci sarò profondamente con la pienezza del cuore. Chi ha la possibilità di partecipare deve partecipare. Chi non può partecipare partecipi anche con il cuore: preghi con il cuore, dia una carezza ai bambini, visiti le residenze agli anziani. Realizzare con questi gesti il senso della giornata vuol dire comunque aderire all’importante messaggio».