Non è formalmente matrimonio gay, ma sostanzialmente sì. Il Parlamento estone (nella foto, la sede) con 40 voti a favore, 38 contrari e 11 astenuti ha approvato una legge che permette anche alle coppie dello stesso sesso di registrare la propria convivenza. Questo provvedimento legislativo rimarrà ancora in sospeso fino a quando il Presidente della Repubblica non lo firmerà ed entrerà in vigore presumibilmente solo nel 2016.
La legge sulla coabitazione concede alcune garanzie giuridiche alle persone non sposate e la possibilità di estendere tali garanzie anche elle coppie omosessuali permettendo loro di registrare l’unione e avvalersi di queste nuove tutele. Stiamo parlando di interventi di garanzia giuridica in ambito ereditario, di accesso del partner negli ospedali e anche l’adozione congiunta di bambini (questo ne fa sostanzialmente un’unione giuridicamente equivalente al matrimonio).
Sul fronte LGBT molti si augurano che questo primo passo legislativo possa essere di buon auspicio per l’introduzione di queste garanzie anche negli altri stati baltici. Al contrario sia la Lettonia sia la Lituania stanno procedendo verso una sempre maggiore tutela della famiglia naturale.
In concomitanza con l’approvazione della legge, l’ONG In Protection of Family and Tradition ha organizzato una manifestazione per protestare affermando che ciò viola e mina i fondamenti morali della società.
Liisa Pakosta, parlamentare di opposizione appartenente a Pro Patria e Unione Res Publica, votando contro la legge sulla convivenza, ha dichiarato che, in merito ai temi delle adozioni e al diritto di accesso ai figli da parte dei genitori, i bambini non sono oggetto di scambio per gli interessi dei grandi e che, la registrazione parallela di coppie eterosessuali e omosessuali causerà un gran pasticcio giuridico.
Lo stesso iter di approvazione della legge è avvenuto in un clima tutt’altro che sereno soprattutto per le pressioni molto forti dei gruppi LGBT, che hanno creato forti tensioni all’interno della stessa società estone. Non credo che nei prossimi mesi la tempesta si calmerà e non ci resta che attendere, osservare attentamente come i parlamenti anche dell’Est Europa si comporteranno al di là delle dichiarazioni politically correct che imperversano sui media nazionali e regionali.
Ajit Arman
http://euobserver.com/lgbti/125988
http://en.delfi.lt/nordic-baltic/estonia-passes-law-allowing-same-sex-partnerships.d?id=66071694