Le maestre della scuola elementare di Poggetto, in provincia di Bologna, di cui si parlava qui, hanno scritto una lettera di protesta smentendo la notizia del matrimonio gay celebrato tra bambini a scuola.
Prendiamo atto della smentita.
Resta la denuncia delle mamme che credono a ciò che è stato raccontato dai bambini.
Certamente, la credibilità dei bambini è un fatto delicato: quando per esempio “denunciano” abusi nei loro confronti, vanno sempre presi sul serio? Quando dicono che il personale scolastico li picchia è sempre vero? Ma si può, a priori, non credere a quello che dicono i bambini (in questo caso, di circa 8 anni)?
Noi non ci arroghiamo la pretesa di conoscere la verità, in questo come in altri casi. Ci limitiamo a riportare i fatti: alcune madri hanno motivo di ritenere che i bambini giocassero, con le maestre, al “matrimonio gay”, le maestre dicono che è “totalmente inventato”.
Sarebbe interessante che il comitato #insieme possiamo da cui è partita la denuncia, dica la sua.
Quale sarà la verità? “Io sono colei che mi si crede!” (L. Pirandello, Così è se vi pare)
Redazione
(Nella foto, la celebre Bocca della Verità, che si trova nel portico di Santa Maria in Cosmedin, a Roma).
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#chiudeteUNAR