In un suo recente post, la dototoressa Silvana De Mari spiegava perché è stato rimosso il nostro maxi manifesto.
A nostra volta le diciamo: cara Dottoressa, nel nostro mondo non c’è un orco buono come il suo Arduin pronto a difendere i bambini. Soprattutto quelli piccoli, che non si vedono e non hanno voce. Per questo hanno potuto rimuovere nostro manifesto...
Cari Lettore, comprate e diffondete Arduin il rinnegato può darsi che l’orco della De mari infonda un po’ di coraggio a chi dovrebbe difendere i più deboli...
Perché hanno rimosso il maxi manifesto?
Rimosso con incredibile velocità il cartellone di ProVita che conteneva tre verità scientifiche, tre informazioni reperibili su qualsiasi testo di ostetricia, e la constatazione ovvia che, se stiamo guardando il cartellone, è perché le nostre mamme hanno avuto la cortesia di non abortirci.
Come posso testimoniare personalmente, oggi difendere l’ovvio e propagandare verità scientifiche inoppugnabili costa lacrime e sangue.
Come diceva la buonanima di George Orwell, nell’ora dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
Oggi è rivoluzionario dire la verità. L’aborto è un gesto terribile che colpisce la donna e colpisce un popolo: non deve essere finanziato con il denaro pubblico.
La sanità deve occuparsi solo degli interventi su una patologia. La gravidanza non lo è. Il denaro pubblico non deve finanziare desideri: desidero non essere incinta, desidero cambiare sesso. Le procedure per l’aborto e per il cambiamento di sesso hanno la stessa struttura: tessuti sani che finiscono nel bidone dei rifiuti.
Tessuti sani che ci proietterebbero nel futuro oltre la nostra morte: il figlio, le gonadi per avere il figlio. Sono due interventi che in una percentuale di casi dannatamente alta causano rimpianto, e in entrambi i casi il rimpianto è atroce.
Non voglio finanziare con le mie tasse interventi che possono generare un rimpianto atroce e non voglio finanziarli mentre la sanità dà sempre di meno, si attendono mesi per essere operati di cancro della mammella o della prostata.
Quale era lo scopo del cartellone? Pretendere che nel consenso informato per l’IVG, l’acronimo di aborto volontario, ci siano le parole: lei potrebbe rimpiangerlo e quando lo rimpiangerà sarà dannatamente tardi. Il grumo di cellule diventerà il suo bambino, avrà il suo sorriso.
Perché il cartellone è stato rimosso? A chi faceva male? Causava dolore a donne che hanno abortito. O meglio: rendeva manifesto un dolore inconscio. Ma il nostro voler manifestare questo dolore è un gesto di compassione. Perché il lutto sia risolto occorre che il dolore si manifesti e che sia compensato.
Che si compensi la piccola vita persa con un’altra piccola vita da assistere: adottare un bimbo in vicinanza, iscrivendosi a un CAV, adottare un bambino a distanza. E allora il lutto si risolve, diventa tenerezza. Altrimenti resta dentro come gelo, come un nodo di buio.
Il cartellone è stato rimosso per il terrore che la verità passi. E la verità è che la vita è calpestata, ed è calpestata con il denaro pubblico. La verità è che il grumo di cellule era unico e irripetibile, e sarebbe diventato un essere umano unico e irripetibile, mai più in migliaia di anni ci sarà quel bambino, quella bambina.
Tutti noi siamo grumi di cellule, ognuno di noi è un grumo di cellule, un grumo di cellule vive con un dna irripetibile.
Il cartellone è stato rimosso! Ma possiamo firmare. Firmiamo la petizione di ProVita perché sul consenso informato ci sia scritta la verità: potresti rimpiangerlo. Deve restare un segreto che potresti rimpiangerlo, e quando lo rimpiangerai ti spezzerà il cuore.
Quello che non devi sapere è che nella tua testa ci sarà prima o poi il conto, ora avrebbe 6 anni, ora 20, ora andrei a prendere i suoi bambini all’asilo.
Quello che non ti dicono è che sarebbe diventato il tuo bambino e avrebbe avuto il tuo sorriso. Non potete tenerlo? Non potete allevarlo? Stringere i denti ancora 7 mesi e fate il dono della vita a un’altra mamma e a un papà che vi benediranno per la vita.
Il bellissimo film Juno ha abbattuto le statistiche dell’aborto per mesi. Se leggete Milioni di farfalle scoprirete la vita del neurochirurgo Eben Alexander, figlio di una mamma rimasta incinta troppo giovane, che del suo bimbo ha fatto dono a un’altra madre, che al suo bimbo ha fatto dono della vita.
Fate vincere la vita. Sarà il vostro bambino. Avrà il vostro sorriso. E questo nessuno ve lo dirà. A meno che non raccogliamo abbastanza firme.
Silvana De Mari