In occasione delle feste natalizie il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ai microfoni del programma Un giorno da Pecora su Radio1, ha lanciato un invito ai docenti, a non appesantire gli studenti con una mole di compiti eccessiva: «Penso a questi giorni di festività e ai ragazzi e alle famiglie che vogliono trascorrerle insieme», ha detto, aggiungendo che i ragazzi e le famiglie devono poter aver il tempo e l’occasione di svolgere anche altre attività come «leggere. Ma anche fare movimento, dedicarsi ai propri hobby e andare a vedere delle mostre».
Il messaggio, che è stato accolto in modo positivo dai più, ha tuttavia suscitato polemiche, seppure sporadiche: c’è chi ha parlato di intromissione e ingerenza rispetto all’autonomia delle scuole e la libertà d’insegnamento come Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, al quale verrebbe da rispondere che, se questi inviti non li fa il Ministro dell’Istruzione da chi altri potrebbero partire? C’è poi chi, al contrario, sottolinea l’eccessiva tiepidezza dell’invito; parliamo di Maurizio Parodi, promotore della campagna “Basta compiti!”, il quale ha fatto circolare in internet, più volte, appelli contro i compiti a casa, definiti inutili e dannosi, c’è poi chi ha invitato il Ministro a occuparsi di “problemi seri” insieme al Miur (Marcello Pacifico, presidente Anief).
A tutte queste polemiche Bussetti ha replicato semplicemente chiarendo le sue intenzioni: «Io non farò una circolare, con gli auguri di Natale a scuole e docenti, approfitterò per chiedere agli insegnanti, nel rispetto della loro autonomia di fare una riflessione sull’opportunità di misurare il carico dei compiti agli studenti, per farli riposare un secondo e farli dedicare ad altre cose, come ritrovarsi in famiglia», ha spiegato. Dunque nessuna circolare ufficiale e vincolante, nessun obbligo o prescrizione, solo un suggerimento per il benessere e il riposo dei ragazzi e delle loro famiglie.
Manuela Antonacci