Crediamo di essere tutti perfettamente d’accordo sul proteggere i minori dagli abusi? E invece no. La tutela dei bambini non sembra essere un obiettivo condiviso da tutti.
«Oltre 400 membri del Parlamento europeo hanno votato per approvare una risoluzione che critica un disegno di legge polacco chiamato "Stop Pedofilia" che cerca di proteggere i minori dagli abusi sessuali da parte di adulti. Il disegno di legge "Stop Pedofilia" cerca di rendere illegale l'incitamento dei minori ad attività sessuali in Polonia», leggiamo in un articolo di Life Site News.
E cosa ci sarebbe di male in una simile proposta di legge? Dopotutto, siamo tutti d’accordo sul fatto che i bambini e gli adolescenti debbano gradualmente essere educati ad un’affettività fedele e responsabile. O forse qualcuno ha fretta che i più piccoli vengano bombardati di sessualità ed iniziati a tutte le possibili pratiche erotico-sessuali che esistono? Una tale introduzione dei minori al mondo del sesso non potrebbe che facilitare (almeno un po’) un loro possibile contatto con un pedofilo.
«Chiunque promuova o approvi il rapporto sessuale o altre attività sessuali da parte di un minore, in relazione all'esecuzione della posizione, dell'occupazione o dell'esecuzione di attività relative all'educazione, all'istruzione, all'assistenza sanitaria o all'assistenza i minori, o che operano in locali scolastici o in un altro istituto di assistenza all'infanzia o all'istruzione, rischiano il carcere fino a tre anni».
A detta dell’articolo, sarebbe questa la parte “dolente” del disegno di legge, tale da aver suscitato cotanta disapprovazione. E non ci stupirebbe, perché una legge come questa andrebbe direttamente a disgregare l’indissolubile trinomio “educazione sessuale, contraccezione, aborto”, che garantisce ogni anno un grande business.
L’educazione sessuale troppo spesso veicola ai ragazzi l’attraente idea di “sesso libero”, per puro piacere, quando si vuole e con chi si vuole, distruggendo tutto ciò che di valoriale ha in sé l’atto sessuale. Di conseguenza, i ragazzi saranno ancor più spinti a ricercare la contraccezione, che, oltre a provocare danni alla salute fisica e psichica, non è affatto infallibile, per poi essere “costretti” a ricorrere all’aborto, subendo i traumi anche di quest’ultimo, in caso di gravidanza indesiderata.
Così, mentre il mercato dell’aborto frutta parecchio denaro sulla pelle delle ragazze, i pedofili continuano quasi indisturbati il loro “lavoro”: un “lavoro” che al business abortista potrebbe fare comodo.
di Luca Scalise