12/07/2023 di Gloria Callarelli

Miss Olanda è un transgender. Il commento di Hoara Borselli: «Pericoloso che diventi un modello»

Un concorso di miss nazionale vinto da un uomo: è l’ultima frontiera del politicamente corretto, dello stile LGBT, del pensiero unico dominante. Accade in Olanda dove Rikkie Valerie Kollé, modella e attrice transgender di 22 anni, è stata incoronata proprio miss Olanda 2023.

Hoara Borselli da giornalista e donna che conosce bene il mondo dello spettacolo spiega ai microfoni di Pro Vita & Famiglia: «La vittoria della miss Olanda arriva da una decisione più politica che non fondata su un vero obiettivo del concorso. Politica che sta ormai per politicamente corretto, visione che sta prendendo sempre più piede e che stabilisce chi rientra nel “mondo dei giusti”. Già la parola miss è elemento distonico con la persona in oggetto visto che non si incorona una signorina ma un uomo che sta facendo un percorso di transizione che arriverà probabilmente a cambiare sesso ma che in quel momento è biologicamente un uomo. Ma la cosa che fa più riflettere è una dichiarazione che ha fatto la persona eletta ovvero “Voglio essere un modello per gli altri”»

La Borselli parte da quella dichiarazione e specifica: «Il percorso non riguarda gli altri, è suo personale: non possiamo far rientrare le transizioni sessuali nei pacchetti degli influencer dove con i propri comportamenti si vuole influenzare anche quelli degli altri. Altrimenti andiamo a toccare una deriva estremamente pericolosa: si rischia di convincere delle persone magari ancora fragili o non totalmente convinte all’emulazione e magari a iniziare un percorso che potrebbe in seguito rovinare la vita».

In tutto questo si arriva per forza di cose a discriminare comunque l’altro. Prendete le ragazze in gara, battute da un’ideologia e non certo da criteri oggettivi. La mistificazione della realtà e l’allontanamento dalla verità dei fatti rischia di generare una società confusa, priva di basi solide su cui poggiare. Così la Borselli sul punto: «Il messaggio che arriva è questo: voler premiare lei per la sua storia è un elemento che ha penalizzato le altre ragazze che magari avevano tutti i canoni per guadagnare una vittoria e se la sono vista portare via perché quel ragazzo in transizione aveva una storia che appartiene al racconto oggi del politicamente corretto: del più giusto di tutti, del più corretto di tutti, del più meritevole di tutti e in questo caso anche del più bello, o bella di tutti per vincere un concorso. Non sono d’accordo  - chiude la Borselli -con questa deriva: la modernità non può diventare ciò che annienta un elemento determinante. La sessualità biologica non può essere cancellata rispetto a una sessualità percepita. E’ chiaro che se un domani questo ragazzo terminerà il suo percorso di transizione e diventerà una donna il discorso cambia. In questo momento come ha titolato giustamente il Giornale “La nuova miss dell’Olanda? Un uomo” è un titolo emblematico e davvero più che azzeccato».

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