In questi giorni si susseguono sui media accesi dibattiti, anche polemici, relativi alla cosiddetta “Commissione Segre”, la Commissione straordinaria istituita a seguito della mozione proposta da Liliana Segre, prima firmataria, “Per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.
Qualsiasi persona civile è certamente contro ogni fenomeno di “intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”. Relativamente al lavoro della Commissione, però, alcune cose andrebbero definite meglio. Quanto all’antisemitismo e al razzismo, infatti, i contorni del male da combattere sono abbastanza chiari. Chi crede nella pari dignità di ogni essere umano, a cominciare dal concepito, fino al disabile e al malato terminale, crede nella pari dignità di tutti anche a prescindere dalla razza e dall’etnia. Quanto all’ “intolleranza” e all’ “istigazione all’odio e alla violenza”, invece, i contorni del male da contrastare cominciano ad essere piuttosto sfumati. Lo ammette la stessa mozione Segre (che potete leggere qui).
E ci chiediamo: si potrà, allora, invocare “tolleranza zero” rispetto, per esempio, alla droga, allo sfruttamento delle donne, senza essere bollati come “intolleranti”? E che vuol dire “istigare all’odio”?
I manifesti col nostro “Michelino”, il bambino concepito da 11 settimane, sono stati censurati e considerati violenti e carichi di odio; per non parlare di quelli che stigmatizzano la barbara pratica dell’utero in affitto (non solo “omo”, ma anche “etero”): già siamo stati ingiustamente e arbitrariamente multati (anche se l’Autority ha riconosciuto la legittimità di quelli contro l’utero in affitto).
In futuro potremo ancora parlare in difesa dei piccoli e dei deboli?
A leggere la mozione Segre che istituisce la Commissione in questione il dubbio è più che legittimo.
Lo stile, poi, sembra quello dei progetti scolastici dove si parla diffusamente e giustamente di voler reprimere il bullismo e poi, alla fine, o nelle pieghe del discorso, spunta fuori la propaganda della fluidità di genere o dell’omosessualismo.
Leggete questi due paragrafi, verso la fine del lungo testo della mozione:
«La Commissione ha compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche. Essa controlla e indirizza la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza, nelle loro diverse manifestazioni di tipo razziale, etnico-nazionale, religioso, politico e sessuale».
«La Commissione può segnalare agli organi di stampa ed ai gestori dei siti internet casi di fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche, quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche, richiedendo la rimozione dal web dei relativi contenuti ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca».
In buona sostanza, la Commissione potrà toglierci la libertà di dire che i bambini devono avere una mamma e un papà? Considererà “discorso d’odio” il voler mettere in guardia dagli effetti collaterali dell’aborto o di stili di vita e rapporti carnali contro natura? E saranno ugualmente perseguiti coloro che “democraticamente” insultano i partecipanti a un eventuale nuovo Congresso Mondiale delle Famiglie? E sarà ancora possibile organizzare un convegno in cui si parla della bellezza della famiglia naturale o si spiegano i danni irreversibili che fa la triptorelina sui ragazzini pre-adolescenti?
di Francesca Romana Poleggi