Pro Vita & Famiglia Onlus ha lanciato questa mattina una petizione popolare (che ha già raggiunto quasi 10.000 firme) per chiedere al neo-Ministro della Cultura Alessandro Giuli di revocare immediatamente la nomina a vice-capo di gabinetto di Francesco Spano. Spano è noto alle cronache per lo scandalo che lo travolse nel 2017, quando emerse che l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), da lui diretto durante il Governo Gentiloni, aveva finanziato con 55mila euro un’associazione LGBTQ, di cui lui stesso sarebbe stato socio, accusata di praticare nei propri circoli prostituzione, scambismo e promiscuità sessuale di ogni genere, tra “dark room” e “glory hole”. La portata della polemica fu tale che nemmeno il Governo di allora poté difendere Spano ed evitarne le dimissioni. Dopo sette anni, Spano rientra nella compagine del Governo guidato da Giorgia Meloni, che all’epoca dei fatti non solo pretese le dimissioni di Spano, ma chiese giustamente la chiusura dello stesso UNAR, un ente colonizzato dall’associazionismo LGBTQ.
“Riteniamo la nomina di Francesco Spano a vice-capo di gabinetto da parte del neo-Ministro della Cultura Alessandro Giuli - afferma Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus - politicamente molto più grave e imbarazzante del caso ‘Boccia’ che ha costretto alle dimissioni il Ministro Sangiuliano. Se in quel caso si trattava di fatti privati, qui siamo di fronte alla deliberata promozione, da parte di un Ministro di centrodestra, di un funzionario espressione di una visione e cultura politica che dovrebbe essere distante anni luce da quella del Governo attuale. Sconcerta pensare che il centrodestra abbia bisogno di pescare la propria classe dirigente nel campo avverso, per di più proprio in ambito culturale, già storicamente colonizzato da ideologhi di sinistra”, conclude Brandi.