02/02/2021 di Luca Scalise

«Non osare guardarlo». Come gli abortisti vietano di vedere le ecografie

Paura che esca fuori la verità, eh? Se nel grembo materno di una donna incinta ci fosse solo un grumo di cellule, gli abortisti non si farebbero alcun problema a mostrarne un’ecografia alle donne intenzionate ad abortire. Se non ci fosse già un bel battito in corso, non ci sarebbe nulla da temere a mostrare il cosiddetto “prodotto del concepimento”.

Ma il “prodotto del concepimento” non è un “grumo di cellule”, è un bambino. E qualche medico abortista pare abbia mostrato di temere alquanto tale verità, vietando di guardare l’ecografia alle donne che desideravano dare un’occhiata a cosa avessero nel proprio corpo, prima di sottoporsi a un aborto volontario.

Ne parla un articolo di Live Action, riportando le testimonianze di varie donne, concordi nel raccontare le reazioni di preoccupazione del personale sanitario abortista alla loro richiesta di vedere l’ecografia.

«Mentre stavo guardando il monitor, l'infermiera e il medico mi hanno chiesto di non guardare. Hanno allontanato il monitor», racconta una di esse. Un’altra, guardando l’ecografia, pensava tra sé: “Sembra un bambino”. Appena se ne accorse la dottoressa, «si è molto arrabbiata e mi ha urlato contro, e ha detto, “girati, non osare guardarlo!”». A un'altra, addirittura, avrebbero fatto vedere delle macchie, al posto del bambino, prendendosi gioco di lei, che si stava fidando.

Insomma, dove va a finire il “mio il corpo, mia la scelta”, quando si vuole scegliere la vita? Immediatamente non viene più rispettato? Una donna incinta non avrà forse il diritto di essere informata adeguatamente su chi ha nel proprio grembo? Non avrà forse il diritto ad alternative che salvino la vita del piccolo e tutelino anche la propria? Non avrà forse il diritto a ricevere una informazione corretta e completa anche sui possibili rischi alla salute femminile dell’aborto volontario?

O sarebbe meglio che gli abortisti continuino a censurare i pro life e a tappargli la bocca, quando parlano dei diritti del bambino o dei rischi dell’aborto per la salute della donna? Chi sostiene davvero le donne? Chi dice loro la verità e le aiuta a scegliere la vita o chi mente loro e le abbandona all’aborto?

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