29/05/2023 di Fabrizio Cannone

Nota multinazionale sponsorizzata da Drag Queen

Gli ambienti radical chic e mondani, specie statunitensi, hanno stabilito, bontà loro, che giugno sia da considerarsi il mese universale del Pride e guai a non volersi associare: si tratterebbe quasi di un blasfemia implicita!

La multinazionale americana The North Face, come le principali marche del Pianeta, corre dietro a questi eventi ormai rituali, eventi che uniscono alla perfezione lo scopo di lucro e l’ideologia, senza poterli ben distinguere e separare.

Così, in un messaggio diffuso in Rete, l’azienda di abbigliamento ha annunciato l’avvicinarsi del “Summer of Pride”, all’insegna della trasgressione e della volgarità.

Un video pubblicitario mostra infatti la drag queen Pattie Gonia che incoraggia gli spettatori a uscire allo scoperto. L’espressione è “Come out” (letteralmente “Venite fuori!”) che di norma sta per manifestarsi per ciò che si crede di essere (ma non si è secondo la scienza). Ma il messaggio potrebbe avere altri squallidi significati.

Il Summer Pride di quest’anno, secondo il New York Post, sarà un vero e proprio tour, e lo spot invita i fan di North Face a «riunirsi all'aperto per fare escursioni e celebrare il Pride». In effetti, si tratta di eventi ormai sacralizzati: sia dal governo di Joe Biden che dai media e dai potenti del mondo, per cui è appropriato il termine “celebrare”.

«L'annuncio – prosegue il New York Post - è stato condiviso sugli account Instagram di Gonia e di North Face martedì, rispettivamente ai loro 528.000 e 5,3 milioni di follower». Cose grosse insomma. Tanto per non essere da meno rispetto gli altri colossi che regolarmente si tingono di arcobaleno come Nike, Adidas o McDonald. E c’è chi osa dire che sostenere la causa Lgbt sarebbe andare contro corrente!

La stessa North Face, inoltre, «ha già lanciato la sua collezione Pride 2023»: il tempo è denaro e ogni occasione di lucro va colta al volo. Se poi si ha il sostegno del 95% dei media americani, male non fa. E così la multinazionale del vestito organizzerà eventi arcobaleno «a Portland, Denver, Columbus, San Francisco, oltre a due nuove città quest'anno: Salt Lake City e Atlanta».

Anche certi abiti vengono venduti coi colori del simbolo (biblico, per chi ricorda la storia di Noè) ora usato, ma al contrario, dalle lobby Lgbt: «magliette per adulti, felpe con cappuccio, giacche, scarpe, cappelli e altro». Ma ci sono anhce immagini con giacche e magliette arcboaleno per bambini. Il prezzo di lancio può arrivare sino a 165 dollari, ma si sa che ci si rivolge alle élite, non alle classi popolari.

Molti utenti hanno protestato sui social perché con la scusa della causa Lgbtq si pubblicizzano i propri prodotti e con il pretesto del legittimo guadagno si arruolano gli acquirenti in battaglie non condivisibili. I quali, sono magari molto legati ad una marca e ad un preciso stile estetico, e non vogliono essere associati ad una causa che liberamente non si sentono di promuovere.

Sapendo poi quanto il fenomeno drag queen sia tutto fuorché innocuo, pare legittima la perplessità espressa da molti americani sui social. E’ possibile apprezzare il classico giubbotto nero The North Face, diffusissimo anche in Italia, senza riconoscersi negli uomini travestiti da donne volgari, smorfiose e appariscenti, i quali, e non solo in America, vanno nelle scuole a “scioccare” i minori?

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.