Le recenti spinte di Radicali e partiti di sinistra, come PD e MS5, per legalizzare il suicidio medicalmente assistito sono quanto di più distante dai valori etici della scienza e della medicina, oltre ad essere incostituzionali se pensiamo alle proposte di legge a livello regionale, che sono infatti in conflitto con la suddivisione delle competenze tra Stato e Regioni. La Giornata Mondiale della Salute, che si celebra oggi, lunedì 7 aprile, dovrebbe far comprendere che tutelare davvero la salute delle persone non significa spingerle o aiutarle a morire, a togliersi di mezzo perché inutili e improduttive, ma accompagnarle, stare loro accanto e cercare di curarle fino alla naturale fine della loro vita, dando loro dignità nonostante le sofferenze. Chiediamoci, infatti, perché a livello mondiale ben 182 Paesi su 194 non hanno legalizzato l’eutanasia o il suicido assistito? Semplice, perché la coscienza collettiva mondiale è contraria alla morte di Stato e a leggi che possono farla dilagare. Ecco perché ci aspettiamo da tutti gli amministratori locali un netto rifiuto di tutte le proposte di legge sul fine vita e dal Governo il ricorso in Consulta contro la legge già approvata in Toscana. La Giornata è inoltre un motivo in più per ricordare quanto sia urgente promuovere le cure palliative in Italia, alle quali in media solo il 23% degli aventi diritto riesce ad accedere, mentre per i bambini solo dal 15% al 18% hanno accesso a queste cure fondamentali. Non si può risparmiare quando sono in gioco vite umane. Va quindi applicata la legge 38/2010 con gli Hospice, l’assistenza domiciliare diretta, la formazione di personale specializzato, i sostegni a familiari e caregiver e le reti di assistenza psicologica.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra oggi, lunedì 7 aprile, una data scelta anche per ricordare l’avvio delle attività dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 7 aprile 1948.
