09/08/2016

Olimpiadi tarocche: la Orsi no, ma i trans sì

Alle Olimpiadi è importante partecipare.

Bisogna tenere bene a mente il motto decubertiano, perché per molte donne la possibilità di vincere è decisamente diminuita.

Certo, è importante giocare lealmente e non imbrogliare. Perciò bando a tutte le atlete che si pompano di testosterone o anabolizzanti vari per essere più forti e competitive. Ci sono state polemiche e/o squalificazioni per le Russe, le Cinesi e anche per la nostra  del  beach volley , la Viktoria Orsi Toth, che è risultata positiva a un controllo antidoping per un metabolizzante, un derivato del testosterone che in passato venne utilizzato dagli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per aumentare le prestazioni fisiche.

Del resto il CIO (il comitato internazionale per le Olimpiadi) aveva invitato tutte le associazioni sportive internazionali a fare lobby affinché si ripristini la regola sugli ormoni androgeni: per il CIO, le donne che – anche per natura – avessero troppi ormoni androgeni nel sangue devono essere escluse.

Non è la sede per entrare nel dettaglio, né per capire se è vero, se non è vero, se certe sostanze sono “lecite”, ma ingiustamente ritenute illegali, come dicono alcuni...

Quello che ci fa specie è – comunque –  questa evidente incoerenza. Tante storie per le atlete donne che si dopano, ma al contempo si consente a uomini dotati di tutti gli attributi, che però “si sentono” donne, di gareggiare con le atlete femmine.

Ne avevamo parlato qui, e qui.

Già dal 2012 gli atleti transessuali maschi, operati per sembrare femmine, erano stati ammessi a gareggiare tra le donne. Le Olimpiadi oggi sono aperte ai transgender, anche se non sono stati sottoposti a castrazione. Richiedere, infatti, le modifiche anatomiche chirurgiche come pre-condizione per la partecipazione alle gare sarebbe in contrasto con il rispetto dei “diritti umani”, secondo il Comitato Olimpico Internazionale.

Operazione o no, sanno tutti che gli uomini sono, in media, il 30 per cento più forti delle donne, hanno una maggiore densità ossea, hanno il baricentro più alto, una massa muscolare più potente in velocità… e non avranno certamente problemi col ciclo mestruale.
Basta confrontare le tabelle dei record mondiali di atletica leggera o di nuoto per toccare con mano il divario scritto da madre natura nel DNA maschile e femminile.
Solo un esempio: un uomo nuota in media in meno di 23 secondi i 50 metri stile libero, tempo che sarebbe un record mondiale per una donna. Se questa è parità di diritti...
Dicevamo qui che anche la Florence Griffith-Joyner , che nell’88 ha corso i 100 metri in 10.49 secondi (record del mondo) è stata massacrata mediaticamente (anche da morta) per un sospetto doping che non è mai stato provato. Chissà se il suo record quest’anno sarà battuto, finalmente, da un atleta: senza doping, per carità, ma col pisello.

Redazione

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