L’omosessualismo e la Gaystapo se la sono presa con l’avvocato Simone Pillon, ex presidente del Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria, e ora Consigliere del Forum Nazionale.
Per aver usato eccessiva ironia su un volantino omosessualista illecitamente distribuito in una scuola a minorenni è stato querelato e gli è stato sequestrato il video: magari da gente che impugna la matita al grido di “Je suis Charlie”...
Noi diremo “Je suis Pillon”.
Pubblichiamo una sua esposizione circostanziata dei fatti.
Qui potete leggere di come la cosa sia rimbalzata fino in Senato
PREMESSA
Nell’ambito di un vastissimo ciclo di conferenze contro il disegno di legge “Scalfarotto” sull’omofobia, che si tradurrebbe in una patente violazione della libertà di pensiero e di espressione, ho potuto sperimentare in anticipo cosa accadrebbe nel caso di approvazione di una legge di tal fatta.
Durante la conferenza tenutasi ad Assisi il 29 giugno 2014 alla presenza di diverse centinaia di persone, tra cui l’arcivescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino e il sindaco della città umbra dott. Claudio Ricci, entrambi intervenuti nel corso dell’evento, ho esposto precisi e documentati fatti accaduti in un liceo di Perugia, dando ampia lettura di stralci della documentazione in mio possesso e criticando la condotta dei membri dell’associazione Arcigay Omphalos di Perugia che avevano messo a disposizione degli studenti minorenni volantini e materiale che per un verso – a sentir loro con la scusa di offrire consigli per la protezione dalle malattie veneree – descriveva modalità di congiunzione carnale e altri giochi erotici omosessuali e per un altro invitava i partecipanti all’assemblea a partecipare alle attività ludiche e non dell’associazione, ivi compresa la partecipazione a feste queer in discoteca (dancing queer) e al “welcome group”. Apriti cielo.
Io speravo in una indagine del MIUR e invece ne è seguita una raffica di querele a mio carico e financo il sequestro del video incriminato.
Criticare l’ideologia gender è considerato già ora reato a prescindere, né valgono a scriminarlo i diritti alla libertà di espressione, di critica, di ironia.
Il volantino qui sotto
mi è stato consegnato all’epoca dei fatti (2012) dai genitori di uno studente del Liceo Alessi di Perugia che aveva partecipato all’assemblea di istituto del giorno 18/04/2012. Lo stampato porta il logo di Omphalos Perugia.
E’ l’unico volantino in mio possesso, né ho notizia che ne siano stati distribuiti altri.
Unitamente al volantino mi è stata consegnato il programma dell’assemblea d’Istituto in parola. La tematica dell’assemblea era “orientamento sessuale, identità di genere, bullismo omofobico”. Nessun riferimento alla “prevenzione delle malattie veneree” nel programma che il consiglio di istituto aveva approvato, che il preside aveva sottoscritto, che i genitori avevano ricevuto. I destinatari dell’assemblea erano gli studenti delle classi terze (anni 16-17).
Da una semplice osservazione della prima pagina del volantino credo emerga con sufficiente chiarezza che l’argomento sia quello dei rapporti sessuali di tipo omosessuale. Le figure di due ragazzi molto giovani nudi e in posa ammiccante e – accanto – di due giovani ragazze ritratte nello stesso atteggiamento, si crede confermino con tutta evidenza la circostanza.
Non emerge invece con altrettanta evidenza il – ora preteso – fine preventivo delle seguenti dettagliate istruzioni circa modalità da impiegare per intrattenere rapporti carnali e giochi erotici rigorosamente omosex che il volantino suggerisce con dovizia di particolari. Se può esser larvatamente accettabile che alcune di queste raccomandazioni possano anche avere un contenuto preventivo per la salute, resta indiscutibile che altre – a meno di una lettura parziale – abbiano la semplice finalità di suggerire al lettore tecniche raffinate di piacere erotico omosex.
Più in generale l’intero contesto è abilmente ambivalente, mescolando consigli di carattere preventivo con descrizioni che – con quella che alcuni potrebbero ritenere una limitata visione del mondo – altri definirebbero pornografiche.
La pornografia non è infatti solo la cruda rappresentazione fotografica di rapporti sessuali ma è anche la loro dettagliata rappresentazione mediante disegni o scritti.
Nel testo si leggono frasi come “puoi aumentare l’eccitazione della tua partner usando lubrificanti rigorosamente a base di acqua” ovvero le istruzioni sull’uso del “preservativo maschile con i sex toys o come dental dam”, e non pare davvero che tali espressioni abbiano finalità preventive…
Come che sia la valutazione della rilevanza morale di tali suggerimenti è stata lasciata all’ascoltatore posto che le frasi sono state semplicemente lette nel corso della conferenza. Dunque non si è voluto distorcere nulla ma descrivere – in modo certo ironico ma fedele ai fatti – quanto accaduto.
Che ora i querelati lamentino presunti danni all’immagine della loro associazione e si pongano quali anime candide crudelmente diffamate dall’oratore pare francamente insostenibile.
Come che sia – anche a voler ritenere che l’intento fosse quello di prevenire le malattie veneree – resta il fatto che i dettagli impiegati per spiegare l’uso dei presidi era talmente dettagliato da descrivere di fatto particolari tecniche omosessuali e giochi erotici.
Tutti noi abbiamo attraversato l’adolescenza e sappiamo che in tale età si è ben propensi a sperimentare le proprie “scoperte” specialmente in tema di sesso. Voler dunque attribuire unicamente intenti preventivi a tali indicazioni si crede sia lontano dalla realtà. E’ infatti nota la circostanza – ben evidente – che i destinatari di tale stampato erano adolescenti minorenni e che intuibilmente diversi tra loro sarebbero stati assai interessati più che altro alle “dritte” riguardanti nuove posizioni e tecniche di piacere, quali quelle del piacere anale ovvero dell’uso della lingua su più parti del corpo. E questo, chi ha distribuito il volantino, ben lo poteva sapere. Come ben poteva sapere che altri giovani viceversa avrebbero visto urtata la propria sensibilità dall’apprendere in modo tanto esplicito particolari tecniche erotiche omosessuali.
Proprio per questo la legge assicura che cose di questo genere, in un contesto educativo, debbano obbligatoriamente passare per l’approvazione delle famiglie.
Il resto del materiale stampato esce definitivamente dall’equivoco circa le pretese “finalità preventive”. In esso non si parla se non in sole tre righe di centri di salute o di prevenzione. Il resto del volantino non offre né servizi di consulenza medica sessuologica andrologica o ginecologica ma “Dancing Queer” dove potersi incontrare per la “gioia di stare insieme” ovvero K-Zone con a disposizione “uno spazio dove studiare, incontrare amici, leggere, documentarti, guardare film… uno spazio per tutti insomma, dove ogni idea può trasformarsi in realtà”, ovvero ancora “Le serate Omphalos” per “karaoke, musica, spettacoli, giochi da tavolo e… fantasia” e infine il “Welcome group” dove “chiunque possa trovare all’Omphalos il suo piccolo grande spazio (…) per far sentire a casa tutti quelli che ne hanno bisogno”.
Nessuno ritiene che tali attività siano da ritenersi illegali o illecite, ci mancherebbe altro. Ma per cortesia non facciamo gli ingenui.
Cosa poi si faccia o ci si proponga di fare con chi si sia conosciuto in tali occasioni di ritrovo non è ovviamente specificato nel volantino, ma non è difficile immaginare che – come in ogni occasione di incontro e di svago tra giovani e meno giovani – l’occasione sia propiziata dagli organizzatori per conoscere nuove persone e – perché no – per allacciare nuove amicizie che potranno ben essere o diventare qualcosa di più.
Tutti noi a quell’età (se non ricordo male) avevamo intenti piuttosto precisi in materia, e l’occasione per trovarsi con amici e amiche per andare al cinema, al bar, in biblioteca, in discoteca o alle feste private era quella di conoscere persone senza sciupare occasioni di “approfondimento”. Del resto il fatto che il materiale sia stato distribuito insieme con quell’altro dai contenuti ben esplicitati, non può non far pensare a un collegamento tra le due cose.
Esclusa dunque la natura preventiva e accertata la finalità ludica anche dei contenuti giova ribadire ulteriormente che nulla è stato eccepito nella conferenza in parola circa l’astratta liceità giuridica delle attività proposte da Omphalos. Il sospetto di pedofilia non avrebbe certo portato ad una conferenza, ma ad una denuncia.
Molto invece è stato eccepito – a torto o a ragione ma comunque in un contesto di libera espressione – circa la liceità morale e l’opportunità di diffondere tali pubblicazioni tra persone minorenni in un contesto formativo e sotto l’egida di un ente educativo quale il liceo scientifico Alessi. Un conto è infatti apprendere determinate informazioni dagli amici o su internet. Un altro conto è apprenderle a scuola in occasione di un evento formativo.
Si è certi che moltissimi genitori (titolari primari della responsabilità genitoriale e del diritto dovere di educare la prole) avrebbero ed hanno avuto MOLTO da ridire a che i loro figli minorenni – a loro totale insaputa – siano stati resi edotti su come impiegare i profilattici anali o i sex toys o come praticare sesso orale con compagni (dello stesso sesso o di altro non interessa) e, nello stesso contesto, siano stati invitati a partecipare al Dancing Queer ovvero ad altri eventi ludici organizzati dal mondo dei maggiorenni omosessuali.
Lo stesso preside prof. Alberto Stella, incontrato dallo scrivente – oltre ad aver manifestato grande risentimento per il mio intervento che, a suo dire, avrebbe gettato una luce poco favorevole sull’Istituto da Lui diretto – ha tuttavia dovuto ammettere che il materiale in parola è stato effettivamente “messo a disposizone” degli studenti in tale occasione. Ha anche specificato che Omphalos ha messo a disposizone tale volantino a sua completa insaputa e al di fuori del materiale a lui precedentemente sottoposto per l’approvazione preventiva. Ha poi confermato che il tema dell’assemblea era quello indicato nel programma.
Sia il Preside che gli altri insegnanti presenti all’incontro hanno infine convenuto che il contenuto del volantino fosse da considerarsi inaccettabile. Le uniche precisazioni che ha richiesto allo scrivente sono state in ordine al fatto che il volantino non fosse stato “distribuito” ma “messo a disposizione” e che i destinatari dell’assemblea non fossero gli studenti di tutte le classi (dai 15 ai 19 anni) ma solo quelli delle classi terze (dai 16 ai 17 anni). Precisazioni che si accolgono di buon grado ma che non spostano minimamente i termini della vicenda.
Appurato dunque che nulla di falso sia stato diffuso pubblicamente dall’odierno indagato resta – questa sì – l’ironia.
Non risulta tuttavia che né ironia né satira costituiscano reato.
Proprio in questi giorni siamo tutti stati testimoni di quanto tali forme della libertà di espressione siano preziose e indispensabili nel nostro contesto sociale.
Sono molto fiducioso nella Procura di Perugia e auspico una celere archiviazione del procedimento in parola e sperando che sia lo stesso PM a voler procedere per quanto di competenza per ottenere la revoca del disposto sequestro preventivo.
Avv. Simone Pillon