«L’identità di genere, l’adozione per coppie dello stesso sesso, matrimonio egualitario, pratiche sessuali “di ogni genere”, finanche l’utero in affitto e la propaganda gender per minori. Sono tutti temi antitetici al Magistero della Chiesa e alla morale cattolica e che più volte lo stesso Papa Francesco ha condannato, ma evidentemente questo non interessa ai vescovi di numerose Diocesi italiane, che vanno contro l’insegnamento della Chiesa, per appoggiare insensate veglie contro l’OmoTransLesboBifobia che vogliono invece portare avanti le istanze Lgbtqia+». E’ il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, che denuncia decine di “veglie arcobaleno” nelle parrocchie italiane e dà notizia delle risposte “conniventi” ricevute dalle Diocesi dopo un’azione ufficiale di Pro Vita & Famiglia Onlus.
«Come Pro Vita & Famiglia - spiega Brandi - abbiamo inviato una serie di comunicazioni ufficiali via Pec alle Diocesi interessate, per esprimere le preoccupazioni di numerosi fedeli e quindi chiedere conto di queste veglie. Le risposte o il silenzio dei vescovi sono stati eloquenti e gravissimi. Crediamo infatti sia giusto essere vicini a tutti e condannare ogni forma di violenza e discriminazione, ma appoggiare apertamente o non prendere le distanze dalle veglie di preghiera arcobaleno significa lasciare campo aperto alla promozione dell’ideologia Lgbtqia+ e dunque alle istanze che porta avanti: identità di genere, fluidità sessuale, gender per minori nelle scuole, matrimonio egualitario, adozione per coppie gay, utero in affitto. Come può tutto questo essere accettato dai vescovi?. In particolare - spiega Brandi - abbiamo chiesto spiegazioni alle Diocesi di Bergamo, Milano, Bologna, Treviso, Genova, Palermo, Bari-Bitonto, Lecce, Agrigento, Parma, Lucca, Civitavecchia, Venezia-Mestre, Padova, Vicenza, Napoli, Reggio-Emilia, Ragusa, Cosenza e Chiavari e ve ne sono altre. Siamo stupiti e amareggiati che molti non hanno risposto e in altri casi le risposte siano state di “equidistanza” tra non appoggiare né sponsorizzare oppure di limitarsi a “vigilare” su ciò che è stato detto o succederà in queste veglie. Addirittura il vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, ci ha risposto che “ritiene suo dovere presiedere all'iniziativa per ragioni di Vangelo”, mentre il vicario episcopale della Diocesi di Milano, pur dicendo di “comprendere la preoccupazione” ha affermato di “trovare eccessivo l’allarmismo” nei confronti di una iniziativa ecumenica, tra l’altro in programma proprio stasera a Milano. Ringraziamo, invece, monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, che ha pubblicamente preso le distanze dalle veglie non riconoscendosi “nel linguaggio mutuato dalla teoria gender”», conclude Antonio Brandi.