Il virus del politicamente corretto ha contagiato anche le compagnie aeree, come dimostra la nuova svolta gender neutral della Lufthansa, che sui suoi voli ha abolito il classico saluto ai passeggeri universale "signori e signore, benvenuti a bordo", perché poco inclusivo verso tutti gli altri generi.
Così, la compagnia aerea, ha invitato gli steward e le hostess a utilizzare un più generico e neutrale "benvenuti a bordo". Un saluto che risulta, però, abbastanza impersonale. Ma la portavoce della compagnia tedesca, Anja Stenger spiega: "La diversità per noi non è una frase vuota, da ora vogliamo esprimere la nostra attenzione al linguaggio".
E così tutte le compagnie consociate, Swiss, Austrian Airlines, Brussels ed Eurowings dovranno adottare questo linguaggio gender neutral che include anche il fatto che il personale di bordo non chiami più i passeggeri “signora” o “signore”, mai, nemmeno quando vengono serviti loro i pasti o quando richiedono un qualunque servizio, ma verranno chiamati semplicemente “gentili clienti”. E anche nel saluto non ci dev’essere nessun riferimento al “genere”, ma solo un generico “ciao” o “buongiorno”.
Insomma siamo alle solite, il criterio è sempre quello di fasciarsi la testa prima di cadere, dando per scontato che il passeggero a bordo possa sentirsi discriminato in partenza, dal semplice, normale, impiego della lingua.
Un provvedimento che, come tanti che si muovono in questa direzione, sembrano giocare in difesa, ma in realtà, giocano in attacco. Un’evoluzione della lingua che si fa semplicemente supporto e serva dell’ideologia, la cosiddetta “neolingua”, che non chiama le cose col loro nome, che non si fa specchio della realtà, ma che le plasma a suo piacimento, ricostruendone le coordinate del pensiero, a partire dall’identità sessuale e dal riconoscere, chi si ha di fronte, semplicemente come maschio o come femmina.