Da anni l’associazione Meter – fondata e guidata da don Fortunato Di Noto – è impegnata nel monitoraggio delle piattaforme digitali per combattere la pedopornografia. Ebbene, le indagini delle ultime settimane hanno svelato un’app diventata un vero e proprio “rifugio” per criminali pedopornografici.
L’associazione, infatti, in poco tempo ha rilevato la preoccupante presenza di 33 gruppi su Signal che promuovono e scambiano materiale pedopornografico. Con nomi agghiaccianti come "stupratori di bambini da 0 a 3 anni", "pedo-mamme", "estrupador de bebes da 0 a 2 ano". Questi gruppi – fa sapere don Di Noto - si scambiano materiale pedopornografico, da foto a video, da cartelle compresse a link, con accesso gratuito o dietro pagamento, sfruttando l’assoluta privacy garantita dall’app.
In realtà Signal nasce nel 2014 e di per sé, ovviamente, è un’innocua app di messaggistica istantanea con più di 50milioni di utenti, nota però per la sua sicurezza e privacy grazie alla crittografia end-to-end e open source, che impedisce l’accesso ai contenuti scambiati anche alle autorità. Creata con l’intento di proteggere le comunicazioni private degli utenti, Signal è però diventata il "porto franco” per criminali che sfruttano l’anonimato offerto dalla piattaforma. Dopo che Telegram ha ceduto alle pressioni per collaborare con le autorità in casi di reati, Signal resta una delle ultime piattaforme a non fornire alcun accesso alle forze dell’ordine, creando così un pericoloso rifugio per attività criminali, inclusi – appunto - gli abusi su minori.
E intanto c’è chi, anziché denunciare e combattere questa drammatica piaga, addirittura cerca di normalizzarla. Succede infatti in Germania, dove la notizia shock degli ultimi giorni riguarda un emendamento presentato dall’associazione pro-pedofilia Krumme-13, approvato e che dunque ora passerà all’esame di una commissione parlamentare. Secondo i portali Reduxx e Feminist Post, infatti, la proposta è quella di far diventare la “pedosessualità” come un’identità sessuale da inserire tra quelle da proteggere secondo la Costituzione. La vicenda ha vari risvolti inquietanti e a tratti incredibili. Innanzitutto che la pressione del gruppo K-13 sia iniziata grazie a una petizione tra l’altro firmata da poche decine di persone e poi che la richiesta sia passata a un primo vaglio anche grazie al voto di alcuni Socialdemocratici, esponenti del Partito Liberale Democratico e dei Verdi. Quasi sicuramente sarà sonoramente bocciata e il suo iter non proseguirà, ma già solo il fatto che sia stato possibile parlarne, discuterne e presentare questa richiesta è già inquietante e drammatico di suo.