La Farmacopea Ufficiale (ossia il testo che contiene tutti i requisiti, le caratteristiche e le prescrizioni legate ai diversi farmaci) non ha inserito la pillola dei cinque giorni dopo ellaOne nella tabella dei medicinali da tenere obbligatoriamente in farmacia.
Tale notizia non può che rallegrarci, per ragioni di varia natura, che ogni tanto è il caso di ribadire.
Anzitutto la pillola dei cinque giorni dopo (ellaOne) provoca l’aborto, anche se la chiamano “anticoncezionale”. Essa, infatti, quando non impedisce l’ovulazione ha un effetto anti-annidatorio. E dal momento che il concepimento, inizio della vita umana, può avvenire anche solo qualche ora dopo il rapporto sessuale, è ovvio che cinque giorni dopo non si possa considerare un “contraccettivo di emergenza“, ma un aborto fai da te, che pone fine alla vita di un bambino già vivo, uno di noi.
Inoltre, questa come le altre pillole anticoncezionali e abortive, ha gravi effetti collaterali per le donne che la usano. ellaOne appartiene alla stessa famiglia farmacologica del Mifepristone, detto anche “pillola abortiva” (commercialmente nota come RU486) in quanto capace di indurre aborto chimico fino alla settima settimana di gravidanza. Ufficialmente tra questi due antiprogestinici non c’è alcun rapporto, essendo il primo considerato un “contraccettivo d’emergenza”, il secondo un “abortivo”: ma la struttura chimica, e gli effetti sono molto simili. È diverso il dosaggio della RU486, quella che si usa per l’aborto farmacologico è un veleno più potente. Ma sempre di veleni si tratta, che mettono a serio rischio la salute e addirittura la vita della donna che la assume.
In molti casi la pillola abortiva provoca trombosi ed embolie, infertilità, cancro, ipertensione, ictus e infarti, in altri studi ancora si sono visti gli effetti che produce sul cervello della donna ed anche la sua stessa morte.
Potete inoltre leggere qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui ed in tanti altri nostri articoli per capire quanto male facciano le varie pillole anticoncezionali e abortive. E per fortuna se ne sono accorte anche le femministe (laiche e abortiste): ma anche loro vengono silenziate. Dietro c’è un business troppo grande...
Quindi il fatto che per i farmacisti non sia obbligatorio tenere in negozio ellaOne serve a tutelare il diritto all’obiezione di coscienza, (sotto attacco spietato tanto quello dei medici, quanto dei farmacisti).
Per riflettere, vi invitiamo a leggere questa testimonianza di un farmacista obiettore.
Redazione