Anche questa tornata elettorale si è conclusa.
Vediamo quindi di tirare le somme e di dare una prima panoramica di alcuni tra gli eletti pro-life e pro-family nel nuovo Parlamento. Lo facciamo in ottica informativa, ma anche di monito verso il futuro lavoro delle persone cui si è dato credito e dalle quali ci si aspetta ora un impegno concreto. La politica vera inizia ora, ed è una cosa seria.
Nel fare questo ci rifacciamo a un articolo pubblicato su In Terris a firma dell’ottimo Federico Cenci.
Politica: quali nomi NON abbiamo nel nuovo Parlamento
Prima di dare evidenza di chi è riuscito a guadagnare una poltrona, vediamo chi non ce l’ha fatta. Su tutti, non possiamo che rammaricarci fortemente per la mancata elezione di Federico Iadicicco, responsabile nazionale del Dipartimento Vita e Famiglia di Fratelli d’Italia nel collegio uninominale Roma 1 per il Senato, grande amico di ProVita.
Sempre su Roma, spiace anche per la sconfitta della combattente pro-life Olimpia Tarzia, «nel collegio 10 di Roma, dove nelle liste di Forza Italia alla Camera sfiora il 30% ma viene superata dall’esponente della coalizione di centrosinistra all’uninominale, il radicale Riccardo Magi».
Ancora, nel collegio uninominale di Crotone non è riuscito nell’intento di arrivare alla Camera l’avv. Giancarlo Cerrelli, segretario nazionale del comitato “Sì alla Famiglia” e candidato con la Lega, che è stato sommerso dall’onda gialla del M5S che ha invaso il sud Italia.
Infine, è noto il risultato ottenuto dal Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, che con i suoi 219.535 non ha raggiunto la soglia del 3% (avendo deciso di non allearsi con nessuno, altrimenti sarebbe stato sufficiente l’1%) e quindi non avrà nessun rappresentante in Parlamento. Anzi, alcune testate sostengono addirittura che questa scelta abbia purtroppo fatto il gioco degli avversari politici (si veda qui su scala nazionale e qui per quanto riguarda il voto nel Lazio).
Oltre a questi, lasciano il Parlamento: l’ex deputato Domenico Menorello, di Idea; Antonio Guidi di FdI; Eugenia Roccella (Udc), un’altra cara amica, sconfitta a Bologna per il Senato dall’esponente di centrosinistra Benamati e con lei il non eletto Roberto Formigoni (Udc).
Non si erano invece ricandidati: Carlo Giovanardi, Maurizio Sacconi, Fabrizio Di Stefano e Gian Luigi Gigli (DeS-Cd).
Politica: quali nomi ABBIAMO nel nuovo Parlamento
Veniamo ora a chi abbiamo nel nuovo Parlamento. Rimangono dentro: Paola Binetti (Udc), «Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio Palmieri (Forza Italia), Gaetano Quagliariello (Udc), il siciliano Alessandro Pagano e la romana Barbara Saltamartini (Lega), interprete delle istanze pro-famiglia naturale fin dai tempi in cui era nel Ncd. Rieletto in Senato Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio nell’ultima legislatura, che ha ingaggiato negli scorsi mesi una dura battaglia contro l’approvazione del Biotestamento».
Tra i nomi già noti a livello nazionale per il loro impegno in difesa della vita e della famiglia, new entry in Parlamento per la prossima legislatura saranno invece: Lorenzo Fontana, ex vice-sindaco di Verona (Lega); Massimo Bitonci, ex sindaco di Padova (Lega); l’Avv. Simone Pillon (Lega), già punta di spicco del Comitato Difendiamo i Nostri Figli; Arianna Lazzarini; Massimiliano Romeo, «che da consigliere della Regione Lombardia è stato l’artefice della scritta luminosa “Family Day” sul Pirellone».
Oltre a questi, sono molti altri i candidati che, dalle varie Regioni, saranno presenti a Roma per presidiare in difesa della legge naturale: dal nord al centro (purtroppo non possiamo dire lo stesso del sud) le persone meritevoli non mancano.
Insomma, la squadra è fatta: a tutti, ora, buon lavoro!
Teresa Moro
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto