Un’imponente analisi condotta in sette Paesi ha rilevato che le persone dedite alla pornografia sviluppano con più probabilità un’accentuata dose di aggressività.
L’incidenza tra i fruitori del porno di stupratori, molestatori sessuali e persone che ricorrono a minacce e intimidazioni per “ottenere il sesso” è decisamente rilevante.
Il rapporto statistico è stato pubblicato sul Journal of Communication il 29 dicembre ed è stato condotto da ricercatori dell’Università dell’Indiana e dell’University of Hawaii a Manoa, i quali hanno eseguito una meta-analisi di 22 studi provenienti da tutto il mondo.
E’ significativo il fatto che non faccia alcuna differenza se il consumatore di pornografia è maschio o femmina e se il materiale pornografico è stato visto su internet o su altro mezzo di comunicazione.
Non è da sottovalutare nemmeno l’altissima frequenza delle aggressioni verbali, a sfondo sessuale; sono certamente meno gravi di quelle fisiche, ma sono comunque un indice di malessere per chi le fa e ledono lo stesso la dignità di chi le subisce.
Studi che evidenziano il collegamento tra la fruizione di pornografia e le aggressioni sessuali sono stati pubblicati fin dagli anni ’80, ma i terabyte a contenuto porno che passano attraverso i nostri dispositivi multimediali aumentano ogni anno in misura esponenziale.
Alba Hawkins, direttore esecutivo del Centro Nazionale sullo sfruttamento sessuale ha sottolineato che il consumo regolare e intenzionale di materiale pornografico, non solo è dannoso per l’equilibrio psichico del fruitore, ma mette in grave pericolo soprattutto le persone che gli sono più vicine, a cominciare dai familiari.
La nostra società fa molta propaganda sana per ridurre l’impatto negativo dei comportamenti a rischio: si pensi alla sicurezza stradale o alle campagne contro il fumo. Si pensi anche alle campagne pubblicitarie contro la violenza (domestica e non) sulle donne e contro il “femminicidio”: come al solito la propaganda facile e politicamente corretta si strombazza qui e là.
La ricerca seria delle cause, per prevenire il problema alla radice, non ottiene mai le prime pagine dei giornali, o il posto sugli autobus tra i manifesti della Presidenza del Consiglio per la “Pubblicità Progresso”: qualcuno ne ha mai visti con su scritto “no alla pornografia” o “la pornografia fa male a te e ai tuoi cari” ?
Anzi: la pornografia in forma “soft”, ma non meno pericolosa, soprattutto per i bambini, dilaga a tutte le ore del giorno sulle nostre Tv, nelle pubblicità, perfino nei cartoni animati... e c’è chi sostiene che bisogna “educare” i bambini precocemente al sesso come gioco e divertimento, che è il modo migliore per istradarli a divenire presto fruitori del porno.
Per chi volesse approfondire, sugli effetti devastanti della pornografia, può leggere diversi articoli che abbiamo pubblicato in passato.
Intanto, l’industria della pornografia fattura miliardi – la maggior parte incalcolabili, perché in nero – in tutto il mondo.
Francesca Romana Poleggi
Fonte: Lifesitenews