Da quest’anno chi va a mangiare da Mc Donald’s (almeno in America), sa che non potrà “gustare” insieme al panino uno spettacolo hard, perché la pornografia non passa il firewall del WiFi dei ristoranti della nota catena.
Non vogliamo fare pubblicità al “Mac”, anche perché sappiamo bene che molti sollevano dubbi fondati sul cibo dei fast food e sugli effetti che esso ha sulla salute dei consumatori, soprattutto i più giovani. Ma tanto il Mc Donald’s è comunque una delle catene di ristoranti più frequentate in tutto il mondo, anche in Paesi come l’Italia dove si può mangiare molto bene e in modo molto più salutare con relativamente poca spesa.
In questo caso, un’impresa assume una posizione eticamente positiva e merita che ne venga dato conto.
McDonald ha dato l’annuncio ufficiale dicendo esplicitamente che vuole evitare di esporre i minori alla pornografia all’interno dei suoi ristoranti.
Donna Rice Hughes, presidente di Enough is Enough , un’organizzazione no-profit fondata nel 1994 dedicata alla sicurezza online dei bambini, ha plaudito alla notizia ben conscia del legame diretto tra pornografia, sfruttamento sessuale e predazione di minori via web.
Ha detto che si tratta di un atto di responsabilità aziendale che è stato posto in essere come risposta a una petizione lanciata proprio dalla stessa associazione alla fine del 2014 in cui si chiedeva alla McDonald e alla Starbucks di filtrare il loro Wi-Fi per impedire ai clienti di guardare pornografia in pubblico, nei ristoranti.
Anche Alba Hawkins, direttore esecutivo del Centro Nazionale Contro lo Sfruttamento Sessuale (NCOSE) , che ha ricordato le altre aziende che hanno preso questa posizione etica contro la pornografia, come Chick-fil-A e Panera Bread, si è complimentata con i Mc Donald’s. Starbucks sta ancora prendendo in considerazione se seguire o no il loro esempio.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews