Chi si dà alla pornografia è più propenso a diventare abortista.
Lo dice il Journal of Sex Research sulla base di una lunga indagine iniziata nel 1973 dal National Opinion Research Center dell’Università di Chicago e che ha visto coinvolti circa 11mila uomini e 14mila donne degli Stati Uniti.
Ora, come riporta Lifesitenews, i ricercatori della Western Univesity dell’Ontario hanno ripreso il tutto e pubblicato le loro conclusioni.
Ciò che hanno scoperto è una correlazione tra la visualizzazione di video e immagini porno e un maggiore sostegno all’aborto. Pertanto, secondo gli studiosi ed esperti in psicologia e sociologia Taylor Kohut, Jodie L. Baer e Brendan Watts, gli utenti porno tendono ad essere propensi a battersi per la cosiddetta “salute riproduttiva” delle donne. Industria del porno e industria dell’aborto, quindi, andrebbero a braccetto, lucrando sulla pelle della gente.
Ovviamente dalla pornografia nasce anche una visione molto più libertina del sesso, tuttavia, molti utenti, al momento dell’indagine, non avevano ancora una personale opinione in materia e, anzi, alcuni erano piuttosto contrari all’aborto. Evidentemente c’è qualcosa di inconscio che scatta.
Il Family Research Council da tempo sostiene che l’uso di pornografia favorisce l’aborto e il mercato del sesso.
C’è poi un collegamento sicuro tra l’esplosione del sesso libero e dell’adulterio con gli incassi sempre più alti dell’industria del porno.
L’attivista anti-porno Jonathon van Maren riassume l’effetto del porno sulla società e la sua possibile connessione con l’aborto dicendo che la pornografia ha ridotto le donne a livello di oggetti di piacere sessuale. In tal modo, non è poi strano che i bambini concepiti nel loro grembo siano visti come grumi di cellule, da eliminare senza problemi quando danno fastidio.
Redazione
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