La pornografia raddoppia le probabilità che una coppia divorzi nel giro di due anni. Soprattutto tra i più giovani.
Il dato risulta da un’indagine statistica condotta da Samuel Perry , un sociologo dell’Università dell’Oklahoma.
“Till Porn Do Us Part? Longitudinal Effects of Pornography Use on Divorce” – è stato presentato al meeting annuale dell’American Sociological Association di Seattle.
Questo studio (durato 4 anni) fornisce ulteriori prove che la pornografia è una minaccia alla salute pubblica, non solo a causa dei suoi effetti negativi sugli atteggiamenti e i comportamenti degli individui che ne fruiscono, ma anche a causa dei danni che provoca al matrimonio e ai rapporti familiari.
Il dato è ancor più evidente quando le fruitrici della pornografia sono le donne: le probabilità di separazione, in tal caso, triplicano.
Vengono smentiti, da questi dati, coloro che consigliano il porno alle coppie in crisi, per “risvegliare” interesse nei rapporti sessuali. All’eccitazione momentanea, infatti, che a breve può anche provocare un effimero piacere, e far ritrovare una sopita complicità, subentra l’insoddisfazione, rispetto al partner che mai potrà oggettivamente competere con i modelli di comportamento e con i “canoni estetici” che appaiono nelle immagini porno.
La pornografia è come la droga: dà assuefazione e dipendenza, non basta mai.
I ricercatori ci tengono a precisare che il loro lavoro non è stato dettato da motivazioni morali o politiche o religiose, ma semplicemente da desiderio di dare una risposta scientifica a chi usa la pornografia pensando che sia divertente e innocua.
Redazione