Antonio Morra, sul suo blog, ci induce ancora a riflettere sulla pornografia e sui suoi effetti devastanti.
Morra ha letto su un sito americano una notizia interessante riguardante Hugh Hefner.
Hefner – racconta Morra – è il creatore dell’impero Playboy, idolatrato da milioni di uomini per il suo stile di vita, la sua enorme villa, modelle, celebrità, fama e tanto sesso.
È considerato da molti il vero e unico “super-man”, l’icona della rivoluzione sessuale… il magnate del sesso. Ma Gail Dines nel suo libro “Pornland” racconta la storia di Izabella St. James, una delle ex-ragazze di Hefner che ricorda come egli fosse quasi impotente: non riusciva a eccitarsi senza la pornografia.
La pornografia, infatti riduce milioni di uomini alla schiavitù e all’impotenza.
Persino uno come Hefner, che aveva “a disposizione” le donne più belle e ben “disposte” soffriva di disfunzione erettile: la pornografia riduce la capacità di avere rapporti sessuali veri con “donne vere”.
La rivoluzione sessuale ci ha insegnato a vivere per il sesso, chi non fa sesso (sfrenato) è un “perdente”. La realtà è ben diversa e la natura – violentata – si ribella: il sesso senza amore, a lungo andare e a prescindere da valutazioni morali, non paga. E la pornografia è il massimo dell’abuso e dello snaturamento dell’atto sessuale: un veleno che ha impestato persino uno che era “padrone” del porno, come Hefner.
“Non accontentarti di qualcosa di finto!”, conclude Morra, e ci propone una twittata: #iononhobisognodelporno
Redazione