Manifesti utero in affitto, Pro Vita e Generazione Famiglia:
«Né la Raggi né altri sindaci ci fermeranno. Avanti per le città»
Roma – 8 novembre 2018
«Né la Raggi né altri sindaci ci fermeranno. Dopo che il PG della Cassazione si è espresso sulla pratica dell’utero in affitto, ritenendola “contraria all’ordine pubblico”, siamo a maggior ragione tornati con i manifesti “due uomini non fanno una madre” affissi su vele che stanno inondando la città di Roma»: lo dichiarano il presidente di Pro Vita Toni Brandi e il presidente di Generazione Famiglia Jacopo Coghe.
Per Toni Brandi «È stato un atto vergognoso togliere dai muri della città decine di manifesti di nostri manifesti che si opponevano alla maternità surrogata (già illegale in Italia) quando la richiesta del PG alla Corte di Cassazione è stata quella di annullare la sentenza della Corte d’Appello di Trento che aveva detto sì alla trascrizione dell’atto di nascita di due bambini nati in Canada con la tecnica della gestazione per altri. Segno che quei sindaci stanno seguendo una deriva ideologica e dittatoriale che si arroga il diritto di essere superiore alla legge».
Spiega e conclude Jacopo Coghe: «A riprova che noi andiamo avanti, a difesa di tutti i bambini che non possono essere comprati come prodotti di supermercato, segnalo anche la presenza delle Sentinelle comasche che promettono scontro, e non sono sole, succede anche a Caltanissetta e in altre città d’Italia. Uno scontro silenzioso, che testimonia che il diritto non ha bisogno di tante parole né di controbattere con la stessa violenza di chi ci ha strappato i manifesti».
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