L’amministrazione comunale di Bologna ha deciso di finanziare con soldi pubblici una casa di accoglienza riservata ai profughi omosessuali, discriminati nel loro paese.
“È evidente la matrice ideologica dell’iniziativa, che già all’origine si pone come fonte di innumerevoli abusi, non essendo agevole provare le persecuzioni subite”.
Secondo Mirko De Carli, de il Popolo della Famiglia, “basterà essere single e provenire da paesi con legislazioni che discriminano l’omosessualità, per garantirsi il soggiorno a tempo indeterminato a Bologna, a nostre spese”.
L’iniziativa degli assessori Rizzo Nervo e Zaccaria “è l’ennesimo gesto di discriminazione contro le famiglie naturali, che a Bologna non ricevono alcun supporto né tantomeno stanziamenti: oggi nel capoluogo emiliano mettere su famiglia fa sentire come profughi in patria”.
Si tratterebbe dunque di una scelta che “nella città tra le più anziane d’Italia, col più alto numero di single e di nuclei familiari monogenitoriali, procede a ampie falcate verso l’obiettivo estinzionista: la città dei diritti gay si candida a essere nel giro di pochi anni la capitale degli anziani soli e delle loro badanti straniere”.
Queste le dichiarazioni di Mirko De Carli.
Se qualcuno dei nostri Lettori fosse interessato ad approfondire le politiche omosessualiste del Comune di Bologna, anche nelle scuole, può andare a rileggere quanto scrivemmo qui e quanto scrive VoxNews qui.
Redazione
Fonte: www.mirkodecarli.com