Era stata sbandierata con tanto orgoglio, l’iniziativa di Arcigay Bergamo Cives, che, fino a stamattina, aveva pubblicato un post su facebook in cui si preannunciava la nuova iniziativa dell’associazione in una scuola superiore di Bergamo, ma che, ci siamo accorti, è improvvisamente sparito da social network.
Di cosa parlava il post misterioso di cui conserviamo uno screenshot? Del fatto che, nel mese di novembre, dovrebbe partire il progetto appunto di Arcigay Bergamo Cives, in collaborazione con il Liceo Artistico Giacomo e Pio Manzù. Come si può leggere sullo screenshot del post, apparso fino a poche ore fa sul profilo Facebook dell’Associazione, si presenta, con grande soddisfazione, un programma di indottrinamento ad hoc, condotto a tamburo battente nella scuola in questione, tra novembre e febbraio prossimo.
“Novembre e dicembre – si leggeva nel post - faremo tutte le terze e quarte parlando di omobullismo, sesso biologico, identità di genere, orientamento sessuale, espressione di genere. Gennaio tutte le quinte per parlare di omocausto: triangolino rosa il suo significato. Febbraio tutte le terze e quarte per parlare di buone prassi per la sicurezza in ambito sessuale”.
Insomma, l’indottrinamento tramite la propaganda della sessualità e, in particolare, della diatriba tra sesse biologico e identità di genere. Il tutto, ovviamente, senza contraddittorio ma che soprattutto vuole entrare in una scuola in barba alla bocciatura del ddl Zan, che voleva introdurre proprio la fluidità di genere nelle scuole. Temi che vertono tutti e solo sulla concezione dell’identità di genere e della sessualità, mettendo in mezzo anche il problema del bullismo che, invece, sappiamo riguardare moltissime categorie di persone e di studenti.
Sono molti i dubbi sul perché tale post, con tanto di foto davanti al Liceo, sia stato eliminato. Dell’iniziativa ora non si trova traccia da nessuna parte, né sui social o sul sito dell’associazione né sui canali ufficiali della scuola, dove forse non è mai apparso. Ci chiediamo il perché.
Perché è stato rimosso? Significa– speriamo – che la collaborazione con la scuola è stata annullata o non è mai nata? O forse – il che sarebbe molto più grave e inquietante – si vuol far passare l’iniziativa in sordina e non far sapere nulla? Staremo a vedere, nella speranza che entrambi i soggetti coinvolti – e soprattutto la scuola – facciano chiarezza, siccome si tratta di una realtà statale, pagata con i soldi dei contribuenti, ovvero dei genitori dei ragazzi e hanno il diritto di un’informazione totalmente chiara e trasparente.