Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, e Kate Winslet hanno sottoscritto una lettera contro la “Draft Policy on Sex Work” (Bozza di politica sul lavoro del sesso) di Amnesty International, che intende ricomprendere la prostituzione tra i diritti fondamentali dell’essere umano.
Il documento di Amnesty definisce l’attività sessuale come un bisogno primario e la prostituzione aiuta le persone, soprattutto i disabili, a esprimere la loro sessualità, a sviluppare una maggiore fiducia in se stessi e migliorare la propria gioia di vivere e la propria dignità. Le interferenze delle leggi statali ostacolano questi diritti fondamentali e si basano su pregiudizi culturali.
Un’associazione di ex prostitute , la Coalition Against Trafficking in Women, si è profondamente risentita con Amnesty International, sottolineando come la depenalizzazione della prostituzione si ritorca contro le donne e vada a favorire violenza, sfruttamento e degrado.
In Germania la depenalizzazione della prostituzione è avvenuta nel 2002. Cinque anni dopo il Governo ha registrato una moltiplicazione esponenziale dei bordelli, dello sfruttamento della prostituzione e della schiavitù sessuale.
La cosa è stata confermata dall’esperienza olandese.
Quanto al fornire prostitute ai disabili – a spese dello Stato, come avviene in diversi Paesi del nord Europa – Jessica Neuwirth, fondatrice di Equality Now, ha dichiarato al New York Times che l’acquistare e usare altri esseri umani per sesso a pagamento non può essere considerato un diritto, tanto meno un diritto fondamentale.
Ma ormai usare le persone come cose (anche i bambini) è da molti rivendicato come un diritto, ed è molto di moda.
Redazione
Fonte: C-Fam.
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’