20/02/2017

ProVita denuncia le “coincidenze” rilevate sulle orge LGBT

Ecco il comunicato stampa rilasciato da ProVita, il 20 febbraio 2017, a proposito dell’UNAR e della associazioni cui l’ente destina i denari dei contribuenti

CHI C’E’ DIETRO LE ORGE E LA PROSTITUZIONE GAY?
LA DENUNCIA DI PROVITA CONTRO L’UNAR

Grande attenzione ha attirato il servizio delle “IENE” di ieri sera, che ha rivelato la realtà nascosta dietro associazioni “culturali LGBT” che vengono finanziate dall’UNAR (ufficio preposto alla lotta contro le discriminazioni razziali all’interno della presidenza del consiglio): un’associazione che ha ricevuto 55 mila euro di contributi pubblici a causa del suo presunto carattere culturale e perché senza fini di lucro, in realtà nasconde il business del sesso gay a pagamento (orge, prostituzione, servizi sessuali a pagamento, sesso sfrenato nelle cosiddette “dark room”, “glory holes” [nella foto, di Wikipedia Commons] ecc.). Le Iene non hanno rivelato il nome dell’associazione.

ProVita ha consultato informazioni accessibili al pubblico e ha scoperto “coincidenze” sorprendenti:  l’associazione “ANDDOS” si presenta come associazione LGBT “contro le discriminazioni da orientamento sessuale” e “senza fini di lucro”. Essa avrebbe ricevuto dall’Unar nel 2016 esattamente €55.560,00. Tra i suoi cosiddetti “Centri Ascolto e Antiviolenza” troviamo – ad esempio – la sede affiliata “Macholato” a Napoli, che comprende i “sex box” e proprio le ormai famose “dark room”. Oppure il Circolo “Bunker” a Roma, presentato come “il più grande sex club di Roma”, che offre anche i “glory holes” menzionati dalle Iene, e una “red zone sotterranea”. O ancora: la “Black Sauna” di Bologna, con le sue “dark room“, che fa pagare €75 per 5 ingressi, €350 per 33, ecc.

“Ci chiediamo come possa dirsi ‘presidio di informazione sulla salute e sulla prevenzione di malattie sessualmente trasmesse’, un’associazione che, attraverso le sue affiliate, promuove pratiche che sono l’estremo opposto del cosiddetto ‘sesso sicuro'”, dichiara Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, “Difficile che Francesco Spano, direttore dell’Unar, possa sostenere di non conoscere personalmente, ma solo tramite un controllo ‘cartaceo e formale’, l’associazione ANDDOS, finanziata dall’ufficio che dirige: basta una rapida ricerca su internet per scoprire che Francesco Spano è stato coinvolto in prima persona in eventi promossi dall’ANDDOS ed era presente fisicamente anche all’inaugurazione della nuova sede nazionale dell’ANDDOS a Roma”.

ProVita Onlus sta valutando attentamente l’ipotesi di presentare al più presto un ricorso contro l’Unar per avere illegittimamente assegnato finanziamenti pubblici, e inoltre valuta la possibilità di presentare denuncia contro i rappresentati dell’Unar per “abuso di ufficio”, e denuncia per “malversazione di fondi pubblici” contro le associazioni LGBT che si fossero rese eventualmente responsabili alla luce dei fatti appena descritti e ormai di dominio pubblico.

Redazione


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