31/01/2025 di Toni Brandi

PVFNews #137: Aborto in caso di stupro?

Amici, il numero di febbraio della nostra Rivista, col suo nuovo look (che va ancora migliorando), è davvero imperdibile. Qui di seguito potete leggere l'editoriale e capirete perché. C'è anche riportato il risultato di una ricerca sugli effetti collaterali dei vaccini ricavati da cellule di bambini abortiti che deve far pensare.  Non esitate a fare una piccola donazione a ProVita & Famiglia: con soli 35 €  riceverete  per un anno questo prezioso strumento di formazione e informazione a casa vostra.

Cliccando qui potete sfogliare l'anteprima di tutti i numeri di Notizie ProVita & Famiglia, anzi, di PVFNews!

Toni

 

La prima domenica di febbraio si celebra la Giornata per la Vita, indetta dalla Cei nel 1978 quando fu legalizzato l’aborto. Nel giugno dello stesso anno i vescovi italiani scrivevano una sorta di decalogo che dovremmo ancora oggi tener bene presente: «Nessuna legge umana può mai sopprimere la legge divina», perché «ogni creatura umana, fin dal suo concepimento nel grembo materno, ha diritto a nascere»; l’aborto volontario «è in aperto contrasto con la legge naturale scritta nel cuore dell’uomo ed espressa nel comandamento “non uccidere”» e «chiunque opera l’aborto, o vi coopera in modo diretto, anche con il solo consiglio, commette peccato gravissimo che grida vendetta al cospetto di Dio e offende i valori fondamentali della convivenza umana». Il personale sanitario ha il «grave obbligo morale dell’obiezione di coscienza», bisogna aiutare le donne incinte in difficoltà, educare al rispetto della vita umana, «adoperarsi senza posa per iscrivere la legge divina nella vita della società terrena», mostrando il «coraggio di una testimonianza fedele».

Da allora, per quasi mezzo secolo, la propaganda della “cultura della morte” è andata producendo una sorta di nebbia che vieppiù si ispessisce e confonde, e fa cedere alle sirene nichiliste del relativismo. Per questo oggi molti sedicenti prolife - anche alcuni vescovi, purtroppo - pensano che in certi casi, “in casi disperati”, è bene che l’aborto sia legale. Come per esempio in caso di stupro. 

Ebbene, caro Lettore, hai in queste pagine dati e testimonianze utili per rispondere a tale obiezione. Ma - a prescindere da tali argomentazioni che comunque fanno riflettere - sai bene che ciascuno di noi, laicamente, ha il dovere di far risuonare forti e chiare più che mai le parole di verità proclamate nel '78 dalla Chiesa italiana. Uccidere un innocente indifeso non è mai ammissibile. Ogni vita vale. Sempre, in qualsiasi circostanza, senza se e senza ma. 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.