Riceviamo e pubblichiamo
Si rimane alquanto sopresi osservando come, lo scorso 2 febbraio, televisioni, giornali, radio e social media abbiamo dedicato pochissimo spazio alla Giornata per la Vita, e questo nemmeno su tutti i media.
In verità a questa ricorrenza si dovrebbe dedicare molto spazio, dato che ogni giorno vengono uccisi bambini nel grembo di tante madri, e questo con un numero che corrisponde ad un genocidio. A livello mondiale il numero degli aborti legali si aggira a 41 milioni, ma la cifra ufficiosa si aggira intorno ai 55 milioni (!) di bambini abortiti, visto che con la pillola Mifegyne (RU486) e le pillole del giorno e dei gioni dopo la strage aumenta ulteriormente.
Nel 2018 in Alto Adige il numero degli aborti legali era di 524, e dall’entrata in vigore della legge sull‘aborto 194 del 22 maggio 1978 il numero di bambini abortiti si aggira a circa 6 milioni in tutta Italia. Numerí da capogiro che dovrebbero provocare un grido di disappunto e non solo, ma una svolta vera e propria.
Si legge di continuo che gli Stati sviluppati ed economicamnte progrediti soffrono di un grave declino demografico – e da recenti notizie l’Alto Adige ne è compreso –, che provocherà in futuro gravi problemi non solo a livello sociale. Ma come è possibile che si continui a guardare inermi o quasi a tale dinamica? Non basta certamente pubblicare di tanto in tanto un articolo marginale su questo problema. Se a livello politico non si è disposti a dare una svolta definitiva, è compito dell’elettore fare le sue scelte ben ponderate in fase di elezioni.
Oltre all’aspetto sociale e politico, sarebbe necessario considerare il problema sotto il profilo etico-morale, dato che per la scienza (CNB) il feto è persona e come tale ha il diritto di essere protetta e tutelata. Non possiamo chiudere gli occhi e tollerare lo stillicidio di una tal condotta!
Hermann Zagler