Gender nudo e crudo, senza veli.
È stato diffuso nelle scuole del Lancashire a bambini di soli dieci anni un modulo da compilare. Tra le varie domande si leggevano anche queste: “Ti trovi bene nel tuo corpo?”, “Quale pensi sia il tuo “vero” sesso?“. Quesito, questo ultimo, cui si poteva rispondere mettendo una “X” su “Maschio”, “Femmina” e, ovviamente, anche su “Altro”, per non fare torto a nessuno.
Ebbene, come ci racconta un articolo di In Terris, ad inviare queste domande è stato il Servizio sanitario britannico, preoccupato di voler supportare i docenti nel loro difficile compito di sviluppare «i modi migliori per capire e aiutare» chi, tra i bambini, potrebbe avere delle crisi di identità.
Già nello scorso ottobre è stato stimato che in media cinquanta bambini a settimana si rivolgono presso le cliniche della Gran Bretagna per dare inizio al processo di “cambio del sesso”, e questo di certo anche grazie al piano aberrante di indottrinamento che i sostenitori della teoria gender hanno messo in atto.
Sotto la maschera di progetti formativi viene imposta ai bambini la totale confusione. Vengono costretti allo smarrimento, piuttosto che essere aiutati ad accettare la propria identità biologica, ossia ciò che si è realmente, e riconoscere il bello di essa, piacersi, amarsi per come si è, senza far credere loro che sarebbero meglio diversamente.
Il Servizio Sanitariodovrebbe preoccuparsi della loro salute: non dovrebbe ignorare, le testimonianze, il buon senso e la scienza che spiegano che dopo il “cambiamento di sesso” le crisi di identità, la depressione e i problemi psichiatrici che hanno generato la disforia di genere persistono ( quando, addirittura , non aumentano!).
L’ideologia gender è violenza, è sopruso, è abuso sui minori, che a causa di esso vengono privati della loro infanzia e della gioia di scoprirsi per quel che realmente sono: dei prodigi unici ed irripetibili, così come la natura li ha fatti.
Luca Scalise
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto