A Ravenna, è stata presentata formale richiesta di ripristino di un sussidio destinato alle future mamme in precarie condizioni economiche. L’iniziativa è del Comitato Promotore Carlo Camerani a fianco delle donne in situazione di fragilità, che, a tal fine, ha lanciato una petizione popolare, la cui prima firmataria è la presidente del Movimento per la Vita ravennate, la psicologa e bioeticista Cinzia Baccaglini.
Approvato dal Consiglio Comunale di Ravenna durante la consiliatura 1997-2001, l’assegno di gravidanza era destinato dal quarto mese di gestazione a donne dal reddito lordo annuo inferiore ai 9200 euro. Negli ultimi anni, il sussidio era fissato in 800 euro complessivi, in soluzioni di 200 euro per ognuno degli ultimi quattro mesi di gravidanza.
Secondo quanto emerso a seguito dell’interrogazione del consigliere di minoranza, Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), il provvedimento è stato sospeso nel maggio 2017, per decisione della giunta, senza che fosse stato chiamato in causa il Consiglio Comunale e nonostante fossero pendenti 21 richieste di erogazione da parte di altrettante future mamme.
Il provvedimento soppressivo unilaterale da parte del Comune era stato motivato dall’assessore ai Servizi Sociali, Valentina Morigi, dalla contemporanea attivazione del “Premio alla nascita”, da parte dell’Inps, erogabile a partire dal settimo mese di gestazione e indipendentemente dallo status economico della beneficiaria.
«Nonostante siano sostegni di natura profondamente diversa», si legge in un comunicato del Comitato Promotore Carlo Camerani, «i due provvedimenti sono doverosamente complementari: l’assegno comunale è infatti rivolto alle donne che si trovano in una situazione finanziaria particolarmente fragile aiutandole a sostenerne la gravidanza nel periodo che va dal quarto mese, il premio statale a “premiare” invece le nascite indipendentemente dal reddito della madre, essendo attribuito dal settimo mese di gravidanza quando l’“interruzione volontaria di gravidanza” non è mai consentita. Il Comune di Ravenna ha sospeso l’erogazione del proprio contributo, risparmiando così – e in modo drammatico – sui poveri». Una scelta che cozza con la “drammatica crisi demografica” che coinvolge il Comune di Ravenna, il cui tasso di fecondità, non superando l’1,1%, è da considerarsi “il peggiore d’Italia, esclusa la Sardegna”.
La petizione per il ripristino dell’assegno di gravidanza può essere firmata da tutti i residenti nel territorio comunale, italiani o stranieri, che abbiano compiuto i 16 anni d’età, o anche dai non residenti italiani e stranieri che svolgano attività prevalente di lavoro o studio a Ravenna.
La sottoscrizione si potrà firmare presso la sede del Movimento per la Vita e del Centro di aiuto alla Vita di Ravenna – Cervia (via Angelo Lolli, 7/9 – Ravenna) tutte le mattine dal lunedì al venerdi dalle 9.30 alle 12 e presso il Gruppo consiliare di Lista per Ravenna presso la Residenza municipale (IV Piano, Piazza del Popolo n° 1, Ravenna, e-mail: [email protected]), che fungerà anche da punto di arrivo delle firme. Ogni cittadino interessato potrà negli stessi luoghi ritirare gli stampati per la raccolta firme e a sua volta raccoglierle non essendoci obbligo di firma davanti al notaio.
Luca Marcolivio
***
Per info: [email protected]