Partirà a settembre, dal comune di Cinisello Balsamo, la sperimentazione della Regione Lombardia per l’accesso agli asili nido con la blockchain. Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale dopo la proposta dell’assessore regionale alle Politiche per la famiglia Silvia Piani, e il vicepresidente e assessore alla Ricerca e all’Innovazione Fabrizio Sala.
«L’obiettivo», spiega Sala, «è quello di semplificare e velocizzare l’accesso al bando togliendo più del 70% dei passaggi amministrativi. L’intero processo di registrazione e verifica delle informazioni durerà infatti dai due ai dieci minuti».
La gestione avverrà attraverso un’applicazione web e mobile che verificherà automaticamente, attraverso una piattaforma sicura per lo scambio di informazioni – basata appunto sul blockchain – il possesso di tutti i requisiti per l’azzeramento della retta del nido (Isee, stato occupazionale, residenza di entrambi i genitori e iscrizione al nido). L’eventuale adesione al bando sarà poi immediata e i certificati verificati saranno subito disponibili nel portafoglio digitale personale inserito all’interno dell’applicazione. A spiegarlo è proprio l’assessore Sala, che sottolinea inoltre come si tratta di «una delle prime sperimentazioni di blockchain promosse in Italia da una pubblica amministrazione».
«Tutto si tradurrà», racconta l’assesore Silvia Piani, «in una notevole semplificazione delle modalità di adesione e nello snellimento delle attività di monitoraggio delle pratiche, accelerando l’iter amministrativo. Le famiglie, infatti, potranno utilizzare al meglio la misura ‘Nidi Gratis’ della Regione».
Il comune di Cinisello Balsamo è stato selezionato per questa sperimentazione in quanto risulta tra i comuni che hanno aderito al progetto “Nidi gratis” fin dalla prima edizione, partita nel 2016. Il numero di beneficiari, che è coerente con il livello di partecipazione richiesto dalla sperimentazione, è elevato (circa 200) e il comune risulta inoltre in possesso di una qualificata esperienza sia nella gestione che nell’utilizzo delle procedure informatiche per le iscrizioni, i pagamenti e i flussi finanziari delle strutture per la prima infanzia mediante anche l’utilizzo di apposite applicazioni.
Dunque una buona notizia in favore delle famiglie e dei bambini, quella che arriva dalla Regione Lombardia, anche se in passato proprio l’amministrazione regionale si è resa protagonista di una brutta pagina contro i bambini abortiti. Lo scorso febbraio, infatti, il Consiglio Regionale ha votato all’unanimità un emendamento proposto dal Pd per far cadere l’obbligo di sepoltura dei poveri resti dei bimbi morti o uccisi nel grembo materno nei cimiteri della regione, così come invece era prima previsto da una legge del 2007 voluta dalla giunta Formigoni.
Salvatore Tropea