La Romania è un Paese che, nel panorama generale, si distingue in maniera tutto sommato positiva per il suo intento di rimanere fedele alla legge naturale. Nell’ultimo periodo, infatti, si è visto un incremento del fronte pro life, unito anche a un forte tentativo di valorizzare e blindare il matrimonio quale unione tra un uomo e una donna, addirittura inserendo una modifica nella Costituzione. Il tutto è supportato da singole associazioni, da politici, ma anche dalla Conferenza episcopale locale.
Insomma, in Romania le cose procedono abbastanza bene ma, forse, in futuro potranno procedere ancora meglio e più spedite perché – è una notizia di queste ore – il Ministro degli Affari esteri ha comunicato che Hans Klemm, l’ambasciatore statunitense nominato da Obama a Bucarest, sarà sostituito nel giro di pochi mesi.
Perché gioire di questo cambio di poltrona? La risposta la troviamo in alcune delle azioni che Hans Klemm ha compiuto negli ultimi due anni, che dimostrano le sue convinzioni: nel 2017 ha partecipato alla Pride Parade e, durante il suo mandato, ha promosso un’agenda omosessualista e contraria ai valori cristiani; ha interferito nell’iter di revisione costituzionale volta a favorire il matrimonio tra uomo e donna; ha esposto la bandiera arcobaleno sull’edificio dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Bucarest... e altri potrebbero essere gli esempi.
Ma ora l’era Obama è finita e con Trump, lo si sa, si respira un’aria diversa. Che la Romania possa prendere una boccata d’ossigeno, con il nuovo ambasciatore americano? Glielo auguriamo!
Redazione