Ormai lo sappiamo: il Festival di Sanremo, anche quest’anno, si è riconfermato, più che una kermesse di cantanti e artisti, il solito palcoscenico per la propaganda dei soliti “copioni” Lgbt e una cassa di risonanza delle ormai note ideologie, portate avanti da una certa politica, sotto forma di improbabili monologhi. Tuttavia non si era mai toccato il fondo come stavolta, a causa dell’esplicita propaganda pro gender dichiarata da Amadeus, in conferenza stampa, prima del festival e dei vari siparietti osceni, uno fra tutti quello tra Fedez e Rosa Chemical, che hanno mimato un rapporto sessuale con relativo amplesso. Contro questa vergognosa manifestazione Pro Vita & Famiglia – con l’'On. Carlo Giovanardi, ex Ministro con delega alla Famiglia, e l'Avv. Valerio Cianciulli – ha presentato un esposto per atti osceni in luogo pubblico, depositato presso la Procura della Repubblica di Sanremo da parte dell'Avv. Luca Ghelfi. Ne abbiamo parlato con la giornalista e opinionista Maria Giovanna Maglie
Che ne pensa dell’esposto presentato per gli atti osceni di Fedez e Rosa Chemical?
«Penso che Pro Vita & Famiglia e Giovanardi abbiano fatto bene, perché tutte le volte che si vede in televisione qualcosa che viola il codice della televisione pubblica, è giusto protestare. E’ giusto ricordare ai cittadini che c’è un altro modo di comportarsi e di fare spettacolo, dopodiché penso che gli italiani siano talmente stufi di questi siparietti che si dicono: “Ah guarda Fedez che si è inventato quest’anno!”».
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E in generale sul Festival qual è il suo giudizio?
«Ormai Sanremo non mi scandalizza più, come non mi scandalizza più nessun tipo di spettacolo orientato in questo modo, perché si capisce che sono alla disperazione. Cioè loro cercano di trovare un filone che è quello che va di moda, ci si appendono e lo seguono pedissequamente, il che denota tutta la loro disperazione. Non sanno più a che santo attaccarsi. Non hanno autori buoni, non hanno musica buona. L’unica musica decente che si è sentita in questo festival è stata scritta e cantata da gente che l’ha incisa più di cinquant’anni fa: vedi Ranieri, Albano, Gianni Morandi. Tutto ciò è una tale espressione di fallimento e tristezza che tutto questo affollamento di cantanti per cui non c’era il posto, più che scandalizzarmi, mi deprime».
Come commenta, invece, la scelta di Amadeus di affidare sostanzialmente le redini dello spettacolo alla coppia Fedez-Chiara Ferragni?
«Fedez e Chiara Ferragni fanno la caricatura di loro stessi, non reggeranno molto a lungo a questo numero. La stessa cosa vale per il festival di Sanremo con questa formula perché è una formula che ormai ha attinto il fondo del bicchiere. Quindi quest’anno abbiamo assistito ad uno spettacolo finale».
Pro Vita & Famiglia ha anche lanciato una petizione che ha raggiunto quasi 49.000 firme, con cui chiede, al governo, che non venga più usato il canone Rai per promuovere l’ideologia gender. Quindi esiste una maggioranza sana di cui non si tiene conto?
«Io credo che l’italiano medio che ha guardato Sanremo, abbia parlato dei vestiti che erano brutti, delle canzoni che non c’erano, del cachet di Amadeus. Ho l’impressione che Fedez sia per un gruppo, quelli che sono in battaglia per il transgenderismo ecc. e che anche questo gruppo sia abbastanza stanco di queste battaglie. La ragione per cui non c’è reazione, è semplicemente che la loro azione ha stufato».