Da oggi, 8 febbraio, è disponibile nelle librerie “Scoprirsi down – La storia di Alberto, raccontata da lui stesso” di Alberto ed Ezio Meroni (Edizioni San Paolo 2018, pp. 192, euro 17,50).
Scoprirsi Down è il racconto della vita di Alberto Meroni, nato nel 1994 a Desenzano del Garda e oggi residente a Cinisello Balsamo. Una narrazione intensa, sincera, che interessa gli aspetti più pratici della vita (la scuola, il diploma presso l’Istituto Alberghiero Olivetti di Monza, il lavoro come cameriere e cuoco presso il ristorante Hortus di Cusano Milanino,la passione per la pallavolo), ma anche la difficoltà ad essere accettato o l’amore incondizionato della gente, i pregiudizi o la generosità della società, il lavoro pessimo oppure ottimo dei medici...
Riportiamo dal sito della San Paolo: «Ho un cromosoma in più. Lo so da quando ero nella pancia di mamma, anche se i miei genitori avevano rifiutato l’amniocentesi. Nove mesi di attesa, con tante coccole, giochi e sogni per il mio futuro: prete per mamma, famoso calciatore e laureato per papà. Poi sono venuto al mondo. Poche ore di immensa gioia e la notizia della sindrome di Down. Dalla felicità alla preoccupazione, al dolore, all’incertezza. Iniziava la sfida della disabilità. Mamma l’ha raccolta subito. Papà ha avuto bisogno di tempo per accettare il cromosoma in più. Insieme decidono di offrirmi il meglio per ottenere il meglio, con una scelta precisa: “Lo educhiamo normalmente. Guai a considerarlo un “poverino”!”.
Scoprirsi Down è il racconto della mia vita, dalla gestazione a oggi, dove narro, senza veli e senza sconti, le relazioni e le esperienze vissute in famiglia, a scuola, in oratorio, nello sport, sul lavoro, descrivendo le grandezze e le miserie dei medici, i pregiudizi della società, l’ipocrisia e la generosità della gente, l’amore dei miei genitori, l’importanza degli amici veri.
Un cammino non sempre facile, scandito da successi e da incomprensioni, da gioie e da sofferte emarginazioni, guidato da due grandi passioni: la cucina e la pallavolo. Proseguo la mia sfida, con una convinzione: “La vita è bella e vale la pena di viverla. Anche con un cromosoma in più”».
Redazione
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