Abbiamo pubblicato due giorni fa un rendiconto dei contenuti della “Carta del Coraggio”, curata dal nutrito gruppo di scout che ha preso parte al raduno nazionale di San Rossore di Pisa, con particolare riguardo nei confronti della rinnovata concezione dell’amore e della famiglia intesa, testualmente, come “qualunque nucleo di rapporti basati sull’amore e sul rispetto”.
Il tutto viene, ovviamente, condito dal solito appello ad un’apertura totale nei confronti dell’omosessualità e del divorzio.
Riceviamo in data odierna la presa di posizione di alcuni capi scout che tengono a prendere le distanze da quanto presente nella “Carta del Coraggio” i cui contenuti – nella parte indicata – non sono in linea con le linee guida valoriali dell’associazione stessa.
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Alla luce dei recenti articoli diffusi sul web da rispettabili giornali cattolici e anticonformisti, quali “Radio Spada”, “Notizie ProVita” e “Il Timone”, a proposito della “Carta del Coraggio”, il documento scritto dai più di 400 rappresentanti dei 30.000 rover e scolte presenti alla route nazionale dell’AGESCI tenutasi a San Rossore dal 7 al 10 Agosto, ci preme, come capi dell’Associazione, fornire a tutti gli opportuni chiarimenti sui contenuti del testo in questione.
Occorre precisare innanzitutto che questo documento è stato scritto da ragazzi la cui età oscilla tra i 16 e i 20 anni, riunitisi in un organo non ufficialmente riconosciuto in associazione, e che stanno ancora vivendo la proposta educativa offerta loro dallo scoutismo. Essa rappresenta, quindi, uno strumento educativo sfruttato dai capi dell’associazione per aiutare i ragazzi a delineare i loro impegni concreti che, come buoni cittadini e buoni cristiani, sentono di voler concretizzare nell’immediato futuro e nella loro quotidianità.
Nella Carta, inoltre, ci sono numerose richieste che i ragazzi sentono di voler rivolgere con gioia e coraggio alle massime cariche politiche e religiose del nostro Paese, così che i loro bisogni siano presi in considerazione dall’intera società e possano essere un punto importante per contribuire “dal basso” a migliorare il mondo in cui viviamo!
Nella Carta ci sono, quindi tantissimi spunti molto importanti, a livello educativo, per la crescita integrale dei ragazzi e non mancano neanche numerosi impegni davvero ammirevoli che giovani scout desiderano concretizzare per “lasciare il mondo un po’ migliore di quanto l’abbiano trovato”!
Tuttavia è doveroso precisare con fermezza che il documento redatto dai ragazzi NON rappresenta in alcun modo un manifesto valoriale su cui si riconosce l’intera associazione, bensì una traccia che i ragazzi vogliono lasciare prima che, con il nuovo anno scout, questi impegni vengano concretizzati effettivamente! Di conseguenza, appare evidente che le opinioni dei ragazzi palesate in alcuni punti della Carta, come il capitolo su “L’Amore”, che possono risultare al limite con i principi fondativi della nostra associazione o con la dottrina della Chiesa, non possono considerarsi come uno “snaturamento” della base valoriale dell’associazione.
I valori a cui si ispira l’AGESCI e il modo con cui i capi tentano di declinarli effettivamente nel loro encomiabile servizio con i giovani sono e resteranno sempre quelli ben espressi nel Patto Associativo e nello Statuto dell’associazione, alla cui base vi sono, come cardini, la Bibbia e la Costituzione Italiana!
Per questo, come capi, ci sentiamo in dovere di prendere le debite distanze dalle dure (ma a volte comprensibili) critiche di chi in questi giorni può aver pensato che il metodo educativo AGESCI preveda ora nuove aperture alle ideologie imperanti della società moderna! Ci teniamo a ribadire con fermezza che non abbiamo alcuna intenzione di educare i nostri ragazzi alle deliranti teorie del gender o ad altre follie simili della nostra epoca! La nostra proposta è mirata unicamente ad educare, secondo gli insegnamenti autentici di Cristo, buoni cristiani e buoni cittadini, capaci un giorno, con spirito critico e con una solida base valoriale cattolica, di compiere le scelte che più riterranno opportune per realizzarsi pienamente nella loro Vocazione, sia essa nella vita religiosa, nel vincolo sacramentale della famiglia naturale, nel lavoro, ecc.
Su noi capi spetta ora la grave responsabilità di interrogarsi seriamente sui contenuti della Carta per valorizzare, coerentemente con i principi in cui crediamo, quanto di buono essa contiene, prima che a ottobre si inizino a compiere con i ragazzi i primi passi concreti! Di conseguenza, ci impegniamo a sensibilizzare l’intera associazione e gli altri capi che non hanno le stesse idee in merito, affinchè al prossimo Consiglio Nazionale si rivalutino quei contenuti della Carta incoerenti con il Magistero della Chiesa e con il nostro Patto Associativo, dissentendo da una visione confusionaria dell’amore e della famiglia naturale, così che i ragazzi possano realizzarli conformemente al nostro Credo!
Lettera firmata