Ci sono decine di paesi in tutto il mondo, che hanno vietato gli aborti e la fecondazione in vitro sesso selettiva. Del resto chi sa dello “sterminio delle bambine” pensa con orrore alla Cina o all’India. Non tutti sanno, però, che codeste mostruosità avvengono anche nei progrediti e democratici Stati Uniti d’America, che, anzi, sono divenuti una delle mete preferite dalle coppie che ricorrendo alla procreazione assistita, vogliono anche scegliere il sesso dei propri figli (che vuol dire, appunto, scartare gli embrioni non graditi). Gli inglesi, ci comunica LifeNews, sono tra i più assidui visitatori degli USA a tale scopo.
Poco fa venne alla ribalta che, per gli aborti, la selezione del sesso la fanno a casa loro. Adesso apprendiamo dal dottor Daniel Potter, che gestisce la più grande clinica della fertilità sulla costa occidentale d’America, che ha fatto nascere 750 neonati “selezionati” a madri britanniche, da quando ha iniziato nel 1997. Certo che però non si possono accusare costoro di “femminicidio”: dice Potter, che fa pagare 7600 sterline per la selezione, che l’80 per cento dei potenziali genitori vogliono proprio una femmina, solo il 20 per cento scelgono il maschio.
Comunque, se passa la mentalità che il figlio si assembla e si compra (a caro prezzo) come mercanzia da bancarella, che male c’è a volerlo “perfetto” e con certe caratteristiche?
Redazione