25/02/2022 di Luca Volontè

Sesso biologico e tutela dei bambini. Quando dall’estero arrivano buone notizie

Non sempre i dogmi LGBTI e del gender trovano alleati e terreno fertile nella distruzione delle identità maschile e femminile, perché non tutti sono disposti a falsificare il linguaggio o a permettere che si abusi della fanciullezza dei bambini.

La prima buona notizia a riguardo ci arriva dagli esperti medici di alcune delle principali federazioni sportive del mondo che hanno firmato una dichiarazione durissima contro il rifiuto del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di proteggere il sesso biologico negli sport femminili. Quasi 40 autori hanno firmato la dichiarazione, compresi i rappresentanti medici senior di World Athletics e World Rowing. Il CIO ha aggiornato le sue linee guida l'anno scorso, indebolendo ulteriormente le protezioni per gli sport femminili. Linee che sono entrate in vigore qualche giorno fa, dopo la fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. I firmatari chiedono anche che il Comitato introduca standard formali basati su fatti scientifici e con l'equità al centro. Uno degli autori, Yannis Pitsiladis, ha dichiarato al Guardian che "il quadro del CIO non è basato su principi medici e scientifici", ma solo su mode politicamente corrette del momento.

Altre due buone notizie, stavolta a difesa dei bambini, vengono invece dagli Stati Uniti, dove in Idaho la proposta di una nuova legislazione, passata già dalla Camera dello Stato, renderebbe illegale eseguire la chirurgia trans sui giovani. Il disegno di legge, se approvato, modificherebbe l'attuale legge contro le mutilazioni genitali femminili per includere i ragazzi e chiarirebbe che eseguire la chirurgia di conferma del genere su un bambino è un reato. La proposta include eccezioni solo per difetti di nascita e "disturbi cromosomici verificabili”. In Texas, invece, il Procuratore Generale dello Stato, Ken Paxton, ha dichiarato che permettere certi tipi di assistenza sanitaria per i giovani transgender è una forma di abuso di minori. "Non c'è dubbio che queste procedure sono 'abusi' secondo la legge del Texas e quindi devono essere fermate", ha affermato. “Farò tutto il possibile – ha aggiunto - per proteggere coloro che approfittano e danneggiano i giovani texani". La sua opinione riguarda trattamenti come la terapia ormonale e i bloccanti della pubertà e si oppone agli standard medici della ‘World Professional Association for Transgender Health (WPATH)’, che è autrice di standard di cura che richiedono trattamenti sanitari sia medici che fisici. L'opinione di Paxton, ovviamente, non è una legge, ma il Procuratore ha ricordato che “il potere dello Stato è probabilmente al suo apice quando si tratta di proteggere i bambini".

Infine, una quarta buona notizia, anche se sconcertante per la sua ovvietà messa in pericolo dalle follie LGBTI, viene dalla Scozia. Il governo, infatti, finora promotore dei dogmi gender, ha perso una battaglia legale su una legge che riguardava la definizione  di genere che "aveva ampliato la definizione di donna" per includere le persone transgender. Gli attivisti per i diritti delle donne avevano sostenuto che la legislazione violasse le "caratteristiche protette" relative al sesso. La Corte di Edimburgo ha stabilito nello scorso weekend che il governo ha oltrepassato la sua autorità quando ha redatto il “Gender Representation on Public Boards Scotland Act” nel 2018, che afferma che un individuo "che vive come una donna" che ha intenzione di sottoporsi (o si è sottoposto) a un "processo medico o psicologico per diventare femmina" avrebbe dovuto essere considerato alla pari delle donne biologiche.

La Corte ha deciso che "incorporando i transessuali che vivono come donne nella definizione di donna", la legislazione "confonde e mistifica" due diverse caratteristiche protette. I giudici hanno notato che la definizione usata nella legislazione scozzese avrebbe, in teoria, reso possibile per i consigli pubblici raggiungere la loro quota “rosa” anche solo con membri transessuali e senza aggiungere un singolo membro del consiglio che fosse una donna biologica.

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.