Ultimamente abbiamo assistito ad un vertiginoso moltiplicarsi dei tentativi di legalizzare l’eutanasia, nella sua forma più viscida, il suicidio assistito.
Anche nei 50 stati federati americani. Ma lì neanche l’1% dei tentativi è andato a buon fine, cioè neanche l’1% delle proposte sono diventate legge.
Hanno fatto un calcolo su 36 Stati federati USA e nel distretto di Columbia: dal 1994, delle 231 proposte di legalizzazione del suicidio assistito, quasi un quinto (43 ) sono state presentate proprio quest’anno in 26 stati e tutti i tentativi sono falliti. Solo in tre Stati sono state varate leggi eutanasiche negli ultimi 23 anni. In più, l’Alabama ha introdotto recentemente una legge restrittiva della precedente che aveva legalizzato l’aiuto al suicidio.
Non solo. Dove il suicidio assistito è stato legalizzato, la proposta di legge è stata presentata più e più volte, per ottenere l’approvazione. In Vermont , per esempio, è passata al tredicesimo tentativo, in California al nono.
La persistenza è evidentemente la strategia politica della lobby mortifera votata all’eutanasia o al suicidio assistito.
E in effetti, anche qui da noi, ci hanno provato diverse volte a introdurre il “testamento biologico”. Ora sottoforma di DAT.
Se la spunta chi si impunta, allora – statene certi – noi la spunteremo: numquam demordo. Hanno legalizzato il divorzio, l’aborto, le unioni gay... riusciranno anche a far passare l’eutanasia travestita da DAT?
Noi continueremo a batterci, a parlare, a spiegare, a smuovere le coscienze per la vita e per la verità, finché il bene (che del resto ha già vinto) trionferà.
Numquam demordo.
Redazione
Fonte: LifeNews
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