«È paradossale e vergognoso che la Toscana si appresti ad approvare una legge regionale sul ‘suicidio assistito’ proprio nella Giornata del Malato, che ricorre il prossimo 11 febbraio. Una coincidenza macabra, forse addirittura voluta, che dimostrerebbe la natura della “morte di Stato” come strumento per sbarazzarsi di malati, fragili, anziani e persone sole ed emarginate, viste solo come un “costo” per la società e il sistema sanitario. L’iter legislativo in corso in Toscana, inoltre, è del tutto incostituzionale, poiché la materia è comunque di competenza statale e non regionale come confermato dall’Avvocatura dello Stato», così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, commenta il voto del Consiglio Regionale della Toscana previsto per l’11 febbraio sulla PdL che, recependo la famosa Sentenza Dj Fabo-Cappato del 2019 della Corte Costituzionale, vorrebbe istituire un servizio pubblico di morte medicalmente assistita.
«La Toscana non diventi la ‘Svizzera’ d’Italia, non cada nel baratro della morte - aggiunge Donatella Isca, referente del Circolo Territoriale della Toscana di Pro Vita & Famiglia - e pensi piuttosto a garantire le cure palliative e una corretta e diffusa applicazione della Legge 38/2010. E’ vergognoso - prosegue Isca - che la Regione abbia come priorità quella di favorire il suicidio dei cittadini anziché risolvere i problemi strutturali del sistema sanitario che ad oggi lascia scoperto il 70% della popolazione proprio sulle cure palliative, mentre gli Hospice riescono a coprire soltanto il 5,2% del fabbisogno regionale».