Quando abbiamo saputo che si era sciolto il Comitato per la Marcia per la Vita, ci siamo sentiti deprivati di una grande e bella occasione di festa, di partecipazione, di testimonianza pubblica in favore delle vittime della “cultura dello scarto”: i bambini nel grembo materno e gli anziani, i malati e i disabili.
Le leggi dello Stato, diceva Socrate, hanno un forte potere pedagogico. Cioè fanno cultura, modificano l’opinione pubblica. Così, la legalizzazione dell’aborto a suo tempo e le leggi eutanasiche più recentemente hanno diffuso la “cultura della morte”. «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale», dice l’art.3 della Costituzione, ma i bambini, i vecchi e i malati no. Gli uni non hanno diritto di nascere, se non sono graditi. Gli altri hanno “diritto” di morire, cioè di togliersi di mezzo, invece di essere curati e assistiti in adempimento di quei «doveri di solidarietà» che - sempre la Costituzione, all’art. 2 - imporrebbe a tutti i membri del consesso umano. Pro Vita & Famiglia è nata ed esiste per dar voce a chi non ha voce. “Perdere” la Marcia per la Vita voleva dire perdere un’occasione importante per far sentire questa voce a tutta l’Italia. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla Manifestazione per la Vita, con il motto “ScegliAmo la Vita”: ve ne parlerà Maria Rachele Ruiu nell'imperdibile numero di maggio di Notizie Pro Vita & Famiglia. Cliccate qui per vedere l'anteprima e per fare una piccola donazione che vi dà diritto di riceverla a casa vostra.
Ci vediamo tutti a Roma, il 21 maggio.
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