Dal servizio sanitario nazionale della Gran Bretagna arriva, finalmente, una svolta clamorosa e in favore della salute dei bambini:i nuovi centri regionali per i minori con disforia di genere - dopo la chiusura della Tavistock Clinic - hanno infatti dichiarato nelle loro linee guida che i farmaci che bloccano la pubertà non saranno più somministrati di routine ma soltanto in precisi contesti di ricerca e di studio. Mai più il rischio che «bambini vulnerabili vengano messi sulla strada di un danno irreversibile» sottoposti a "terapie" sperimentali che non aiutano e causano seri danni fisici e psicologici.
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In un documento ufficiale, pubblicato il 9 giugno, il Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS) ha quindi dichiarato che i bloccanti della pubertà non dovranno più essere prescritti «al di fuori di un contesto di ricerca» a bambine, bambini e adolescenti che presentano «incongruenza o disforia di genere».
Un portavoce dell'NHS ha inoltre annunciato che è in preparazione «uno studio sull'impatto dei bloccanti della pubertà su bambini e giovani con disforia di genere ad esordio precoce, che mira ad essere operativo nel 2024». Lo psichiatra David Bell, un ex dirigente della clinica Tavistock, ha dichiarato: «Tutte le evidenze scientifiche dimostrano che i bloccanti della pubertà non aiutano, e ci sono chiare prove dei danni fisici e psicologici da essi causati, quindi questo cambiamento è in linea con le evidenze che abbiamo. Una percentuale molto alta di bambini in cura per la disforia di genere ha altri problemi come l'autismo e la depressione, e molti sono turbati o confusi sulla loro sessualità».
Fonte: Feminist Post - The Telegraph