Pura visita didattica a sfondo storico o subdola iniziazione di adolescenti ai rituali massonici? Ha fatto molto discutere l’iniziativa di un docente di storia e filosofia del liceo classico Virgilio di Roma, di accompagnare i suoi allievi in visita alla Casa Nathan, sede delle logge romane del Grande Oriente d’Italia.
Le famiglie degli studenti si sono messe sul piede di guerra. «Non mi sembra che una visita alla massoneria, per di più di carattere non scientifico ma spacciata per tale, rientri nelle iniziative che devono essere promosse da scuola», dichiara una mamma, secondo quanto riportato da Repubblica. «Sono personalmente esterrefatta, penso che questa sia una scuola valida ma mi devono spiegare quale sia l’obiettivo di questo incontro», afferma Maria Chiara Morabito, presidente del Comitato dei genitori, che ha chiesto un incontro chiarificatore con il preside Giuseppe Baldassarre, il quale avrebbe dovuto portare il saluto della scuola al tempio massonico.
A suscitare forte contrarietà nelle famiglie è anche il fatto che la Casa Nathan, come tutte le sedi massoniche, non è normalmente aperta al pubblico ma lo è stata, in via del tutto eccezionale, in occasione della visita didattica. I rappresentanti dei genitori hanno dunque presentato al preside una formale richiesta di annullamento dell’iniziativa didattica (inutilmente, perché la visita si è tenuta lo stesso). Nelle chat dei genitori, non sono mancate le sottolineature sui risultati della commissione parlamentare antimafia che, nella scorsa legislatura, si è occupata ampiamente anche di massoneria, mentre l’attuale presidente dell’antimafia, Nicola Morra, ha dichiarato di voler proseguire l’indagine sulle logge. «Cosa c’entra la massoneria con la formazione scolastica?», si chiedeva sconcertato un genitore.
L’iniziativa del professor Maurizio Cosentino prevedeva la libera adesione degli alunni e rientrava nell’ambito di una conferenza dal titolo Conoscere e studiare la massoneria, nell’ambito della quale il docente era relatore, aperta da Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia. «Non so se anche lui faccia parte della massoneria», sottolineava la Morabito, «ma se così fosse questo dibattito sarebbe ancora più grave. Nel liceo abbiamo insegnanti di religione, ma non per questo facciamo la messa a scuola». Perplessità è stata espressa anche dalla presidente del consiglio d’istituto, Daniela Buongiorno: «Ho sentito il preside due giorni fa ma non mi ha detto nulla di questo incontro», ha detto. «È vero, è stato organizzato in orario extrascolastico ma non è un progetto approvato dal consiglio d’ istituto né discusso. Lo trovo un appuntamento singolare».
Al Virgilio, che nel recente passato era già finito al centro delle polemiche per via di un corso antidroga organizzato da Scientology, si riapre così la questione del consenso informato delle famiglie: anche nell’ambito di un’iniziativa pomeridiana non obbligatoria, i genitori si sono sentiti scavalcati nella loro libertà educativa, oltre che informati non tempestivamente e in modo poco trasparente.
Luca Marcolivio