18/02/2022 di Luca Volontè

Tra doppia maternità e ministeri Lgbt. Il nuovo corso arcobaleno della Germania

La coalizione “semaforo” in Germania non smette di stupire, e lo fa in peggio.

Negli ultimi giorni, infatti, il ministro della giustizia Marco Bushman ha dichiarato il suo impegno affinché la Germania riconosca entrambe le partner di una coppia sposata lesbica come madri. Attualmente in Germania non c'è una regolamentazione legale sulla paternità per una coppia femminile sposata. Ciò significa che solo la madre biologica è legalmente riconosciuta come genitore e la sua partner deve passare attraverso un processo formale di adozione per diventare il secondo genitore del bambino, anche se sono le due donne sono sposate.

"Se un bambino nasce in un matrimonio tra un uomo e una donna, l'uomo, indipendentemente dalla paternità biologica, è legalmente il padre", ha detto il ministro federale Bushman (FDP) al Rheinische Post tedesco e al General-Anzeiger. "La domanda – ha proseguito – è perché questo dovrebbe essere diverso in un matrimonio tra due donne?". Il fattore decisivo dovrebbe essere, secondo il Ministro, "che due persone si prendano cura del bambino, forniscano amore e sicurezza come una comunità".

Il cambiamento della norma vorrebbe dunque andare nella direzione di riconoscere le due madri come soggetti di “maternità congiunta", anche se lo stesso ministro ha dovuto ammettere che non è possibile “perdere di vista i diritti del padre biologico”. Chiamiamolo però con il proprio nome: si vuole legalizzare un “triangolo amoroso” o comunque una sorta di “mini-poligamia” nella quale il maschio e padre diventa assente, perché strumento solo del concepimento.

Purtroppo, però la proposta di Buschmann è in linea con quello che la coalizione, composta da socialdemocratici (SPD), verdi e Liberali FDP, ha fissato come obiettivo nell’accordo di coalizione alla fine dell'anno scorso. Accordo in cui si dichiarava che: "se un bambino nasce nel matrimonio di due donne, entrambe sono automaticamente madri legali del bambino, salvo accordi diversi".

Un ulteriore passo in avanti – diremmo noi, semmai, indietro – compiuto dalle spinte Lgbt del governo. Lo scorso gennaio, infatti, il Governo Federale ha nominato come primo Commissario federale per il rispetto dei diritti LGBTI Seven Lehmann (deputato Verde) che è dunque responsabile di lavorare con i vari ministeri su progetti che riguardano la comunità LGBTQ+. Egli guiderà anche il piano d'azione nazionale del governo per la diversità sessuale e di genere.

Un vero e proprio nuovo corso, a tinte arcobaleno, quello che si sta delineando quindi in Germania, con le lobby Lgbt che si sentono – ahinoi – forti del clima instabile del “dopo-Merkel”.

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