La prima “bambola transgender” del mondo sarà in vendita questa estate, e somiglia all’attivista transgender Jazz Jennings, noto personaggio della TV americana.
Ma non è il primo giocattolo transgender. I nostri Lettori lo sanno bene. E sanno anche che la questione dei giocattoli gender free è una bufala dal punto di vista psicologico e scientifico.
Jazz Jennings, nato Jarod, ha iniziato la sua “transizione” da maschio a femmina a 5 anni. Ora ne ha 16. Sta ancora prendendo la terapia ormonale per bloccare la pubertà e lo sviluppo naturale del suo corpo di ragazzo in uomo.
La foto che vedete sopra è la pagina Instagram di Jennings il quale scrive: «Questa è la prima bambola transgender sul mercato. E indovinate? Sono io! La Tonner Doll ha fatto un ottimo lavoro nel creare questo pezzo meraviglioso! Sarà disponibile a Luglio e spero possa mettere le persone transgender in una luce positiva, mostrando che noi siamo proprio come le altre persone. E’ la prima bambola transgender perché si ispira a un individuo transgender. Ovviamente è proprio una ragazza normale, perché è esattamente ciò che sono io: una ragazza normale!»
E certo che Jennings è una “ragazza normale”: in un episodio del suo programma televisivo, “I Am Jazz”, l’anno scorso, Jennings ha avuto un’erezione: proprio come tutte le “ragazze normali” che conosciamo. Esattamente come tutti “gli uomini normali” che portano in grembo un figlio e lo partoriscono dopo nove mesi.
Pare comunque che la “ragazza normale” Jennings sia deciso a fare una plastica per avere un seno femminile (normale), ma non è certo che voglia rinunciare al suo pene (e chi può biasimarlo?).
E che dire dei ragazzini e delle ragazzine che riceveranno in regalo queste bambole dal sesso confuso? Saranno anche loro delle vere e proprie cavie, come lo stesso Jazz Jennings, usati dagli ideologi del gender, che stanno cercando di trasformare in “diritto civile” il rifiuto della realtà e del disegno che la natura (Dio, per chi ci crede) ha fatto per loro.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI
NO all’eutanasia! NO alle DAT!
#chiudeteUNAR