La stampa fiamminga riporta la notizia di un transgender malato di cancro al seno.
Presso l’Università di Liegi più di quattrocento persone hanno seguito le cure volte alla riassegnazione del sesso.
Uno di loro, sulla cinquantina, ha deciso sette anni fa di diventare donna. E siccome ogni desiderio deve realizzarsi, come vuole l’ideologia gender e transgender, ha cominciato come da protocollo la terapia ormonale con gli estrogeni, e i progestinici sintetici, ormoni femminili e ormoni che contrastano gli ormoni maschili. Questi hanno consentito che gli si sviluppassero le mammelle femminili.
Purtroppo, però, gli è stato diagnosticato il cancro. Il dottor Vinciane Corman ne ha scritto sulla rivista Endocrine-related Cancer. Il trans si è operato, ma il cancro è tornato e ha dovuto sottoporsi a chemioterapia. L’articolo, pubblicato sulla rivista scientifica già a marzo, non ha avuto alcuna risonanza mediatica: non sia mai che qualche omofobo – anzi, trans-fobo – andasse in giro a dire che i (costosi) bombardamenti ormonali che servono alla riassegnazione del sesso sono pericolosi...
Certamente, anche la questione dell’ereditarietà familiare è importante, come per tutti i casi di tumore. Magari gli sarebbe venuto il cancro alla prostata, come a diversi suoi parenti. Le sue parenti donne, comunque, sono portatrici del gene per cui la bella Angelina Jolie si fece anni fa asportare le mammelle, il gene BRCA2 (si pronuncia Brekka-due).
I medici di Liegi, quindi, si dichiarano non colpevoli: il dottor Guy T’Sjoen, responsabile del Centro di Sessuologia e di genere presso l’Università di Ghent, ha detto che il rischio di cancro al seno per gli uomini che vogliono apparire donne (perché restano comunque maschi, geneticamente) è bassissimo. Uno studio americano ha rilevato solo tre casi, su 3500 transgender ad Amsterdam. E comunque anche per loro esiste la prevenzione e lo screening della mammografia.
E poi, in caso di anamnesi familiare positiva al cancro o se si è portatori del gene BRCA2, o per evitare qualsiasi problema alla radice, si può optare per bellissime e funzionali protesi al silicone. Anche le donne vere hanno il seno finto, ormai.
Tanto, è tutta una finzione.
Redazione
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