Un articolo del National Post canadese parla dell’aumento dei bambini transgender, che dichiarano di trovarsi nel corpo sbagliato.
A tre anni.
Secondo l’inchiesta del giornale, “i pediatri” dicono che stanno assistendo a un lento, ma costante, aumento delle richieste di bambini di tre e quattro anni che desiderano vestirsi in abiti del sesso opposto, oppure che stringono il pene tra le gambe facendo finta di non averlo. La conclusione è che il “genere assegnato” alla nascita, in base al sesso biologico, è sbagliato.
Sempre secondo l’articolo, in qualsiasi fase della vita, anche a tre anni, la persona può rivelarsi transgender, nel senso che può passare a uno qualsiasi di una vasta gamma di “identità di genere” possibili (LGBTQIA e tanti altri).
L’articolo si concentra sulla sensibilità dei genitori che assecondano i figlioli transgender: il dottor Stephen Feder, co-direttore della clinica della diversità di genere del Children Hospital ad Ottawa, è grato a tutti quei genitori che non chiedono che i bambini vengano sottoposti a terapie riparative. Anche perché dall’anno scorso, in Ontario, come in molti Stati federati degli USA, le terapie riparative per i minori sono state vietate.
Quando gli hanno detto che secondo alcune statistiche l’80% dei bambini cui è stata bloccata la pubertà quando giungono all’adolescenza sono infelici, il dottore ha risposto che il fenomeno dei bambini transgender non va trattato sulla base delle ‘previsioni statistiche’: l’essere transgender è un dato biologico, secondo lui.
Queste opinioni del dottor Feder, riportate dal giornale sono contraddette dagli studi scientifici e in particolare dalla meta-analisi di Lawrence Mayer e Paul McHugh, di cui abbiamo già parlato qui.
Per non parlare della evidente contraddizione per cui non si deve impedire ai bambini ( né agli adulti) transgender di cambiare “genere”, ma poi si vieta l’aiuto agli omosessuali che spontaneamente chiedono di essere aiutati a recuperare la loro eterosessualità. Inoltre, la “confusione di genere” quando è grave e seria è spesso il risultato di esperienze traumatiche infantili: anche su questo proposito c’è una vasta letteratura disponibile e la testimonianza diretta di ex transgender come Walt Heyer.
Joseph Nicolosi , autore delle più famose e tanto demonizzate terapie riparative – che non comportano alcun tipo di violenza psichica né psichica su chi spontaneamente chiede di accedervi – ha dichiarato: “Oggi, i terapeuti non hanno il coraggio o non vogliono chiedere perché il bambino rifiuta il suo genere biologico. Che cosa accade in famiglia che fa sentire il bambino insicuro, non desiderato per come è, non in grado di identificarsi con il genitore del suo stesso sesso? “.
Denise Shick, fondatrice e direttrice del Christian Help 4 Families Ministry, mette in guardia i genitori e i medici che assecondano i bambini transgender.
“Incoraggiare il bambino transgender è un gioco pericoloso: temo che vedremo solo un aumento dei suicidi o delle dipendenze da alcol e droghe quando questi bambini diventeranno adulti.“.
Anche due professori della University of Alberta hanno condannatole linee guida del governo dello Stato sui transgender come “incredibilmente sbagliate“, “imprudenti” e “pericolose“. i dottori Blaine Achen e Theodore K. Fenske hanno spiegato che: “Identificare il proprio genere come diverso dal proprio sesso biologico è un disturbo molto simile all’anoressia. Il compito di genitori, medici e insegnanti è di non approvare acriticamente il “pensiero disordinato” delle persone e dei bambini che si definiscono transgender: bisogna aiutarli con amore a riconoscere la fonte di tale confusione e aiutarli a riallineare il genere da loro percepito con la loro identità biologica naturale. “
Peter LaBarbera
Traduzione con adattamenti della Redazione
Fonte: LifeSiteNews